Albavilla si prepara all’addio a Mattia. Ma il giallo non è ancora stato risolto
Domani il funerale, i Ris ancora al rifugio in Valmalenco dove il ragazzo è stato visto per l’ultima volta.
Dopo l’autopsia, eseguita il giorno di Santo Stefano all’ospedale di Sondrio, la salma del 30enne Mattia Mingarelli, agente di commercio del settore bevande, è stata restituita alla famiglia, sempre chiusa nel silenzio e nel dolore dopo la tragica scoperta fatta alla vigilia di Natale. E così domani pomeriggio (ore 16) sono stati fissati i funerali in paese: la cerimonia non si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Albavilla, in centro paese, ma in quella più piccola ed immersa nel verde di Santa Maria di Loreno in frazione Molena, luogo molto caro a Mattia, dove spesso ci andava a fare passeggiate con il suo amato cane Dante.
Dolore e costernazione. Tutto il paese si è stretto attorno alla famiglia di Mattia, stessa cosa anche sui social. I familiari restano in silenzio, colpiti duramente da questo lutto. Ed intanto in valmalenco il caso della sua morte non è ancora chiuso. Resta sotto sequestro il rifugio “Ai Bsrchi” dove il ragazzo di Albavilla è stato visto vivo per l’utima volta dal titolare. Da allora si sono perse le tracce del ragazzo, poi trovato da alcuni escursionisti morto nel bosco a poca distanza dallo stesso alla vigilia di Natale. Sembra praticamente sicuro che il corpo è sempre rimasto lì. Resta da capire se la ferita alla testa riscontrata nell’autopia, compatibile con una caduta accidentale sui sassi, non è stata provocata da altro. E nessuno lo può escludere ancora. Ieri lungo sopralluogo dei carabinieri dei Ris al rifugio sotto sequestro. I militari se ne sono andati con diversi oggetti da esaminare. La struttura resta ancora sotto sequestro penale anche se il proprietario ne ha chiesto il dissequestro per poter lavorare in questo periodo.