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“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore

8 gennaio 2019 | 11:05
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“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore
“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore
“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore
“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore
“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore
“Ciao Rudy”, il mondo del volontariato piange lo storico soccorritore

Se n’è andato all’imporovviso a 56 annio. Gli amici in un post:”Ci ha insegnato tanto”. Giovedì funerale.

Un volontario amatissimo. E molto conosciuto, dunque anche profondamente stimato. La Croce azzurra di Como piange Rodolfo Rudy Papaluca, 56 anni, storico soccorritore della Croce Azzurra. Un male incurabile che non gli ha lasciato scampo. L’intera Croce azzurra, dove era entrato a far parte del Team nel 1997, lo piange con profonda commozione. Ecco il post scritto in queste ore per poterlo ricordare adeguatamente

Come si impara a dire addio a una persona?

Noi del soccorso abbiamo a che fare più spesso degli altri con la morte, ma come si combatte contro di essa quando a morire è uno dei nostri?
Dovrebbe essere diverso?

La risposta a tutte queste domande, forse non c’è.
Ma Rudy una risposta a tutto ce l’aveva eccome, e questo mancherà.
Così come mancherà la sua risata, sempre molto alta, sempre molto contagiosa.
Mancheranno i nomignoli che aveva per ognuno, gridati da una parte all’altra della sede.

E i suoi difetti, a chi non mancheranno i suoi difetti?
Gli sbalzi d’umore, la meticolosità.
In Croce Azzurra non si può nominare la parola “coperta” senza figurarsi lui e il suo imperioso: “Se la pieghi male non ti faccio più salire in ambulanza!”.
E la barella? Chi di noi non ha sudato freddo mentre con nonchalance la caricava di fronte al suo sguardo attento?

Su Facebook oggi tanti ripetono una cosa: “Mi hai insegnato tanto.”
Be’, Rudy non ci ha insegnato solo a piegare una coperta o a intervenire su un trauma.
Rudy ha insegnato ai ragazzi della Croce Azzurra – giovani e adulti, ma per sempre ragazzi – ad essere ascoltati.
A farsi rispettare.
A essere belle persone prima ancora di diventare buoni soccorritori.
E sì, Rudy ha regalato anche qualche bell’abbraccio (se avevi la fortuna di essere una donna, si intende).
Ha regalato dolcezza, disponibilità e tanti giramenti di palle.
Perché era lui, perché già solo pronunciare il suo nome a volte faceva roteare gli occhi, ma senza mai perdere quell’affettuosità intrinseca nei suoi confronti.

Rudy è stato collega, amico, maestro, inguaribile gattaro… e, se in ogni intervista ci premuriamo di scrivere che tutti i volontari sono la Croce Azzurra, be’ oggi è doveroso affermarlo più che mai.

Rudy sarà, per sempre, la Croce Azzurra.

La camera ardente è stata allestita alla Casa Funeraria di via Caio Plinio. Il funerale giovedì alle 15, nella chiesa di San Siro a Misinto. In queste ore sui social in tantissimi lo hanno ricordato

(le foto dalla pagina Facebook della Croce azzurra Onlus)