Cerutti “doma” bene le dune del deserto peruviano ed ora è 17esimo!

9 gennaio 2019 | 21:50
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Ottimo balzo in avanti alla del pilota di Montorfano. Domani tappa-marathon. Dai Jacopo…..

Una bella risalita in graduatoria. L’organizzatore della Dakar era stato chiaro quando ha dichiarato che con la sabbia e le dune peruviane saremmo tornati al DNA originario della Dakar africana. Jacopo oggi ne coglie davvero l’essenza e finisce la terza tappa in 16esima posizione scalando la classifica generale e passando così 17°! Le speciali non lasciano proprio tirare il fiato tanta è la fatica per mantenere un buon ritmo sulle persistenti dune, oggi lunghe 331km; così come i trasferimenti, pesanti e infiniti che, dopo una giornata di gara, si fanno ancor più sentire.

Ieri sera, finita la gara, Jacopo ha studiato il roadbook (evidenzia con diversi colori le curve, i pericoli e i cambi di percorso) e solo allora, finalmente, ha potuto riposare per la gara di oggi. Conoscere il roadbook è l’unico modo per poter seguire la strada corretta ma solo coloro che hanno la possibilità di avere il “Mapman”, possono concedersi subito al riposo. I Mapman, precisamente, sono persone che studiano il percorso al posto dei piloti: utilizzando Google Earth ripercorrono tutto il tragitto che i piloti andranno ad affrontare e, di conseguenza, rivelano loro le strade e i percorsi alternativi per ottimizzare il tempo e lo sforzo.

Passata la notte in tenda, la giornata di oggi è partita subito in quinta: sveglia alle 4:30, colazione alle 5:00, partenza dal bivacco alle 7:00 e dopo 6 km entrare in prova speciale.

Siamo appena all’inizio del raid quindi è fondamentale mantenere la massima concentrazione senza prendersi alcun rischio. Bisogna cercare di bere tanto e quando è possibile mangiare barrette e integrare con qualche gellino per reggere al meglio il continuo sforzo. “Oggi la navigazione era molto complessa quindi sono ancor più felice del risultato; riuscire ad arrivare vicino ai primi piloti è una bella soddisfazione!”

Domani prima tappa Marathon (ovvero senza assistenza): i piloti dovranno affrontare 352km di speciale e 511km di trasferimento.