EDDA live al Joshua Blues Club

9 gennaio 2019 | 19:36
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EDDA live al Joshua Blues Club

Il 2019 inizia col botto al Joshua Blues Club, anzi con l’Edda, Stefano “Edda” Rampoldi per l’esattezza. Giovedi 10 gennaio sbarca al live club di Albate via Cantoniga, uno dei personagi più importanti della musica indipendente italiana degli ultimi tre decenni.

Icona del rock italiano anni ’90 come voce dei Ritmo Tribale alle soglie del nuovo secolo scompare dalla scena musicale fino al 2009 quando torna da solista e pubblica 4 dischi, il quinto dovrebbe arrivare quest’anno. Nel corso degli anni Edda ha collaborato e duettato con alcuni tra i più grandi artisti della scena indipendente italiana Manuel Agnelli, Mauro Ermanno Giovanardi, Gianni Maroccolo, Umberto Maria Giardini, Mauro Pagani e molti altri.

Edda arriva al ccompagnato solo dalla sua chitarra per uno show intimo ed emozionante. Ad aprire la serata i comaschi Amandla alle ore 22, ingresso 5 euro con tessera ACSI.

Stefano “Edda” Rampoldi, milanese classe 1963, nel comasco ha molti amici. Quando decise di ritornare sulle scene dopo tanti anni da manovale, fu Como una delle prime località dove suonò. A Cantù, poi, si è esibito più volte. La sua è una storia anomala nel mondo della musica italiana.

È stato la voce del gruppo di culto Ritmo Tribale, formatosi negli anni ottanta a Milano e ha portato per primo in Italia l’idea di un grunge autoctono cantato in italiano, fornendo l’ispirazione alla successiva ondata di gruppi rock progressivi nati in ambito milanese e lombardo (Afterhours, La Cruz). Innovatore e sperimentatore del canto in senso espressionistico, ha rivoluzionato il modo di cantare dell’intera generazione successiva[senza fonte]. La band è stata punto di riferimento di giovani artisti e Manuel Agnelli ha più volte dichiarato l’importanza di Edda nell’ispirazione della nuova generazione rock italiana degli anni Novanta; [senza fonte] e gli ha dedicato il brano Come vorrei, presente in Hai paura del buio?

 Con i Ritmo Tribale Edda ha pubblicato 6 album: Bocca Chiusa (1988), Kriminale (1990), il primo in cui assume il ruolo di cantante), Ritmo Tribale (1991), Tutti Vs.Tutti (1992), Mantra (1994) e Psycorsonica (1995). Negli anni novanta i Ritmo Tribale si sono affermati come una delle rock band più famose d’Italia[senza fonte] e hanno tenuto concerti in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Algeria.
 Nel 1996, durante il tour di Psycorsonica, Edda esce dal gruppo. Lui dichiara di essersi “perso” causa i suoi problemi con la droga, sparisce dalle scene, va in India, si disintossica, fa parte degli Hare Krishna, trova lavoro nei cantieri come montatore di ponteggi edilizi.
edda cantù

Ricompare dopo un silenzio di 12 anni, nel 2008 su YouTube con un proprio canale, dove pubblica alcuni brani registrati in casa. Si crea così nuova curiosità attorno alla figura di Edda, che viene messo sotto contratto dalla Niegazowana, e comincia a lavorare ad alcuni brani che segneranno il suo debutto solista.

 Nell’estate del 2009 pubblica il primo disco da solista, “Semper biot”, sempre nudo, registrato in inverno a Milano avvalendosi della collaborazione di altri numerosi artisti, tra cui Alessandro Stefana e Mauro Pagani. L’album è stato preceduto dal singolo Fango di Dio. Il 28 febbraio 2012 pubblica il secondo album solista “Odio i vivi”, che ottiene i favori della critica: è finalista della Targa Tenco 2012 nella categoria “Album dell’anno” e permette ad Edda[8] di vincere il PIMI (Premio promosso dal Meeting delle Etichette Indipendenti) come “miglior solista”. Il suo terzo album da solista si intitola “Stavolta come mi ammazzerai?.” e il 24 febbraio 2017 esce “Graziosa Utopia”, che arriva nuovamente finalista al Premio Tenco 2017.
Per il resto una serie quasi ininterrotta di concerti e il quinto disco in gestazione.