Como, reagisce male alla polizia in piazza: danni all’auto e finisce in carcere



Il protagonista è un marocchino senza fissa dimora. Tre anni per rapina in aggiunta ad altri 8 mesi per la “Volante” danneggiata.
Rintracciato in giro per Como per una pena diventata definitiva, reagisce male agli agenti, danneggia la loro auto e poi finisce in carcere. La ricostruzione di quello che è avvenuto ieri pomeriggio quando personale della Divisione Anticrimine della Questura di Como, effettuava uno specifico servizio di alle persone sottoposte alle misure di sicurezza ed alternative. In Piazza della Tessitrice, avendo appreso che questa persona saltuariamente si recava nel citato luogo. Sul posto il personale operante, riconosceva S.A., classe 1989, cittadino marocchino senza fissa dimora, e non in regola con i documenti di soggiorno, destinatario del provvedimento definitivo di carcerazione. In conseguenza gli operatori di Polizia si qualificavano e invitavano la persona a seguirli presso gli Uffici della Questura.
Giunto nei pressi della vettura, l’extracomunitario iniziava a fare resistenza e più volte provava a fuggire e a divincolarsi dalla presa di entrambi gli operatori, che lo trattenevano allo scopo di assicurarne l’arresto. In particolare l’uomo dapprima cercava di sfuggire alla presa facendo forza con le braccia provando a divincolarsi e poi spingeva un operatore contro la vettura di servizio all’altezza dello specchietto retrovisore lato passeggero, così da romperlo. Dopo qualche concitato istante S.A. , veniva immobilizzato a terra in attesa dell’arrivo di una pattuglia delle volanti, che provvedeva ad accompagnarlo in Questura, dove veniva tratto in arresto oltre che per il provvedimento definitivo di esecuzione pena per anni 3, mesi 3, giorni 26 di reclusione per i reati di rapina e porto di strumenti atti ad offendere, anche per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato di un bene dello Stato.
Per questi ultimi reati veniva celebrato il rito direttissimo nella mattinata odierna, all’esito del quale il cittadino extracomunitario veniva condannato alla pena di mesi 8 di reclusione che si vanno ad aggiungere a quelli che già doveva scontare e tradotto presso la Casa Circondariale di Como.