Strage di Erba, nuovo attacco delle “Iene”: Olindo e Rosa, innocenti all’ergastolo ?
Due ore di trasmissione per cercare di smontare, punto per punto, le tesi dell’accusa e le conclusioni dei giudici. Azouz spara bordate pesanti.
Due ore piene. Una intera puntata della trasmissione di Italia 1 “Le Iene”, questa sera, tutta dedicata alla Strage di Erba del dicembre 2006. Antonino Monteleone, il giornalista investigativo, ha ripercorso l’intera vicenda cercando di mettere in evidenza dubbi, contraddizioni, perplessità sulla colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Ad iniziare dall’ex loro principale accusatore, il tunisino Azour Marzouk che dal suo paese – ora che si è rifatto una vita – spara bordate pesanti contro giudici e magistrati sostenendo di essersi convinto della loro innocenza leggendo tutte le carte processuali.
E poi Monteleone ha ripercorso tutto. Dal giorno della strage alle sentenze di primo, secondo e terzo grado: tutti i giudici ritengono colpevoli i due coniugi di Erba. Per “Le Iene” Olindo e la moglie sono due perfetti colpevoli senza avere mai fatto nulla. Il titolo della trasmissione dice tutto:”Olindo e Rosa, due innocenti all’ergastolo ?”
La trasmissione di Monteleone ha esaminato interrogatori dei carabinieri e verbali, poi la confessione di Mario Frigerio, il superstite della strage. Le contraddizioni dei rilievi, accuse ai carabinieri ed a come sono state fatte le indagini. Poi anche la ricostruzione di come è stata uccisa Valeria Cherubini, la moglie di Frigerio e da dove sono scappati gli assassini: secondo il giornalista dal terrazzino di casa Frigerio verso via Diaz. Intervista anche all’avvocato di Olindo e Rosa Fabio Schembri ed a due giornalisti investigativi come Montolli e Manti. Nella lunga trasmissione pure la testimonianza del generale Luciano Garofano dei Ris di Parma (video sopra) che, di fatto, diventa quasi un teste della difesa.
E poi la conclusione della puntata con quella che, secondo “Le Iene”, è una testimonianza esclusiva e mai trattata nei vari gradi di giudizio: il tunisino che era stato indicato dalla difesa come persona che avrebbe visto altri allontanarsi un gruppo di persone tra cui – dice lui – uno dei fratelli di Raffaella Castagna – dal luogo della strage la sera del delitto. E’ stato scoperto proprio in Tunisia da Azouz ed è comparso davanti alle telecamere di Italia 1 a raccontare la sua versione dei fatti, ancora abbastanza circostanziata.