Rapinano sala slot di Como: ecco come sono stati incastrati dalla polizia, in cella



Le immagini delle telecamere di sorveglianza li incastrano. Uno bloccato in Germania per un altro colpo, l’altro a Ponte Chiasso
Rintracciati grazie alle immagini a circuito chiuso delle telecamere della sala slot da loro rapinata lo scorso 2 gennaio all’orario di chiusura a Como, piazza della Tessitrice
LA RICOSTRUZIONE DELLA POLIZIA
Nello specifico, due soggetti, dopo essersi intrattenuti per circa tre/quattro ore all’interno dell’esercizio, giocando anche alle macchinette da gioco ivi presenti, attendevano che il dipendente responsabile della cassa uscisse dal suo ufficio per chiudere l’attività. In tale frangente uno dei due lo afferrava ad un braccio e lo immobilizzava, mentre il secondo uomo accedeva nell’ufficio cassa, nel frattempo lasciato aperto, e si impossessava dell’intero incasso, ammontante a circa 3900 euro. Prima di allontanarsi, i due malviventi minacciavano il dipendente, intimandogli di non avvisare le forze dell’ordine altrimenti ne avrebbe pagato le conseguenze, facendogli intendere che disponevano di un’arma al seguito.
Sul posto interveniva personale della Squadra volante e personale della Squadra Mobile dopo l’allarme lanciato dal titolare. Acquisita la denuncia del dipendente, venivano estrapolate le immagini del sistema di video-sorveglianza dell’agenzia. Dopo una attenta analisi, si individuavano dei buoni frame che venivano distribuiti ai vari uffici, tra cui la Squadra Volante e il Settore Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso. Proprio gli operatori della Squadra Volante, ricordavano di un soggetto con caratteristiche fisco-somatiche simili, da loro arrestato nei primi di dicembre dello scorso anno per un furto di generi alimentari al supermercato Esselunga. Effettivamente si trattava di uno dei due soggetti responsabili dell’evento investigato. Ulteriori ed approfonditi accertamenti investigativi nelle banche dati in uso alle forze di polizia, permettevano di rilevare l’identità dei vari soggetti con cui lo stesso si accompagnava. Tra questi si identificava il secondo rapinatore. Venivano raccolti ulteriori indizi a carico dei due; in particolare si attestava la loro presenza nel Comune di Como nel giorno della rapina.
Il quadro probatorio raccolto è stato ritenuto sufficiente dal GIP presso il Tribunale Ordinario di Como, che su richiesta della Procura, ha emesso nei loro confronti di una ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Si tratta di due soggetti di origini marocchine, con cittadinanza italiana, entrambi classe 95, con precedenti a loro carico e non residenti in questa Provincia. Le prime ricerche dei due davano esito negativo e diversi riscontri facevano ritenere che i due avessero abbandonato il territorio italiano. Per tali motivi veniva inserita nella banca dati interforze un’apposita nota di rintraccio.
Per il primo si è appreso che nel frattempo era stato tratto in arresto in Germania, in seguito alla consumazione di un’altra rapina in territorio tedesco. Il secondo è stato tratto in arresto in data 27 gennaio, da personale del Settore di Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso mentre faceva di nuovo ingresso in territorio italiano. Nello specifico alle ore 13.30 di quel giorno, il personale in servizio, in attesa delle quotidiane riammissioni dalla Svizzera, notava un soggetto in atteggiamenti sospetti all’ingresso pedonale in direzione del nostro territorio. Gli agenti non appena avevano il soggetto di fronte, associavano il suo viso alla nota di ricerca tramessa dalla Squadra Mobile. La conferma che si trattasse della stessa persona si è avuta grazie alle impronte.