Speaker per un giorno, il racconto degli alunni della I B della Scuola Secondaria di Primo Grado “Arturo Toscanini”di Capiago Intimiano

8 febbraio 2019 | 19:20
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Speaker per un giorno, il racconto degli alunni della I B della Scuola Secondaria di Primo Grado “Arturo Toscanini”di Capiago Intimiano

Riceviamo  e volentieri condividiamo con i lettori di CiaoComo la relazione scritta dagli alunni e dalle insegnanti della IB della Scuola Secondaria di Primo Grado “Arturo Toscanini” (Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano) in seguito alla loro visita presso i nostri studi di Viale Varese, avvenuta lo scorso giovedì 24 gennaio.

Anche per noi é stata una mattinata “intensa e speciale”, ricca di sorrisi, entusiasmo e tanta voglia di scoprire, conoscere e imparare. Grazie a voi, per l’allegria e l’impegno… e chissà, magari tra qualche anno vi troveremo dietro ai nostri microfoni!!

USCITA DIDATTICA

Como, Radio CiaoComo

Giovedì, 24 gennaio 2019

Una visita intensa e speciale, quella che ci ha visto protagonisti alla radio di Como. Situata in uno stabile della città, in una dimensione famigliare, l’emittente racconta le notizie, gli eventi e le curiosità della provincia comasca da 42 anni, da quando cioè, come ci ha raccontato il suo direttore generale e co-proprietario Lorenzo Canali, alcune radio libere, ovvero indipendenti dalla RAI, si sono fuse in una. Questa emittente trasmette musica e notizie, oltre a realizzare programmi di intrattenimento vario, grazie all’aiuto di volontari che la sostengono e credono nel progetto che porta avanti: tra questi, la nostra educatrice Alessia Roversi, conduttrice, regista e direttrice artistica dell’emittente.

Abbiamo conosciuto anche un professore di Educazione Motoria, Diego Trombello, con la passione per la musica, che nel suo programma – Generazioni- offre uno spazio a giovani musicisti e si fa mediatore tra gusti musicali di età diverse.

I nostri aiutanti sono stati Alessia, Lorenzo, Safae, studentessa-stagista dell’Istituto comasco Starting Work e Marco Romualdi, uno dei giornalisti dell’emittente: ci hanno aiutato nella registrazione e ci hanno mostrato il funzionamento delle attrezzature.

Oltre alle persone, il luogo, piccolo, ma accogliente. L’atrio, addobbato con vari poster di eventi e con una colonna centrale con i nomi di tutti i programmi della radio, conduce a una stanza chiamata ‘acquario’, perché da lì si possono vedere tutte e tre le camere insonorizzate di registrazione, ciascuna dotata di microfoni, casse, computer, mixer e amplificatori.

Il nostro percorso intorno al suono e alle sue caratteristiche, iniziato in classe con la spiegazione della professoressa Delfino, è proseguito in radio: divisi in sei gruppi di quattro persone, abbiamo potuto registrare quanto avevamo precedentemente elaborato (la ‘top five’ delle nostre canzoni preferite; la ‘top five’ di quanto detestiamo negli adulti; un articolo sportivo; un’intervista a una delle professoresse presenti sui propri gusti musicali; un’interpretazione comica delle previsioni del tempo e  l’invenzione di un jinglepubblicitario che sponsorizza Babel Fish, un traduttore simultaneo di tutte le conversazioni del mondo e delle lingue degli animali, in formato di microchip).

Ciascuno di noi ha contribuito in qualità di regista e aiuto-regista (con il compito fondamentale di attivare i microfoni e regolare il volume in base al tono di voce dell’annunciatore), di speaker maschio e femmina: a riguardo, ci hanno fatto notare come il timbro vocale influenzi l’altezza del suono, che si definisce così acuto o grave. Ovviamente la qualità della registrazione cambia in base a una voce maschile o femminile: importante è che l’intensità vocale, ovvero l’ampiezza dell’onda sonora, rimanga entro certe frequenze; bisogna dunque modulare la voce di conseguenza.

Alcuni di noi, infine, sono stati intervistati da due giornalisti sull’eco-sostenibilità e sull’ambiente: manderanno in onda le nostre risposte più avanti, nella loro programmazione sul Festival di Sanremo.

Tutti noi concordiamo sull’importanza dell’esperienza fatta e condivisa tra noi compagni: è stata una visita particolare, diversa rispetto alla nostra vita scolastica; abbiamo imparato e, contemporaneamente, ci siamo divertiti. Lavorare in una radio non è affatto semplice: sono necessarie alcune caratteristiche come la precisione, la serietà, la spigliatezza, la disinvoltura nel parlare. Si deve, inoltre, avere la visione delle tempistiche d’intervento: bisogna, cioè, saper mettere al momento giusto le canzoni o iniziare a parlare proprio quando termina la musica guardando i segnali che l’aiuto-regista dà.

Alcuni commenti a caldo:

  • In particolare, mi ha colpito poter parlare e occuparsi da soli dell’attrezzatura.
  • È stata un’avventura e un’esperienza interessante e speciale. Anche tutte le persone che ci hanno aiutato sono state gentili e ci hanno accolto in modo straordinario.
  • Parlare attraverso un microfono è troppo strano ed è qualcosa che non capita tutti i giorni, soprattutto in una radio ascoltata da un bel po’ di gente. La mia parte preferita è stata registrare.
  • Mi ha divertito molto il momento dell’accoglienza, quando Lorenzo, il direttore della radio, ha finto di lanciarsi su di noi, proprio come un vero cantante rock.
  • Registrare e ascoltare in un secondo momento la mia voce è stato strano: non mi sono proprio riconosciuta.
  • Nel nostro gruppo c’era Lorenzo che ci ha aiutato e mi ha fatto capire tutti gli sbagli che facevo.
  • All’inizio non volevo fare la speaker (non mi piace molto parlare in pubblico), ma, con l’aiuto di Alessia e un po’ di coraggio, ho registrato senza problemi. Grazie a tutti i componenti della radio per la simpatia e la partecipazione.
  • Ho imparato a lavorare con tutti i miei “colleghi” (i miei compagni di classe).
  • Per me è stato molto emozionante il momento dell’intervista sull’ambiente che manderanno poi in onda.
  • Ascoltare la musica in ogni stanza è stata la cosa più bella.