Simone Cristicchi ad Albavilla con Magazzino 18, storie di italiani esuli



Fresco reduce dal Festival di Sanremo dove ha ricevuto due importanti premi con la sua canzone “Abbi cura di me”, Simone Cristicchi arriva ad Albavilla il 15 febbraio alle ore 21 presso il cine teatro della Rosa, per dare inizio alle celebrazioni collegate al 95esimo anno di fondazione del Gruppo Alpini Albavilla.
Il cantautore propone “Esodo”, un racconto per voce, parole ed immagini sull’esodo delle popolazioni istriano fiumano dalmate e sulla drammatica pagina storica delle foibe, racconto, ideato e scritto dallo stesso Cristicchi con Jan Bernas che arriva immediatamente dopo il 10 febbraio “Giorno del Ricordo”.
“Esodo” è lo spettacolo che trae spunto da “Magazzino 18”, un magazzino che esiste veramente al Porto Vecchio di Trieste ed è un “luogo della memoria” particolarmente toccante per la dolorosissima storia d’Italia che evoca, una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento tanto che è stata istituita la Giornata del Ricordo per non dimenticare. Il Magazzino 18 è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo.
Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 350 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto.
Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa scarsamente frequentata pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli, senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo, lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18. Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi parte proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”.

E sarà evocata anche la difficile situazione degli italiani “rimasti” in quelle terre, o quella gravosa dell’operaio monfalconese che decide di andare in Jugoslavia, o del prigioniero del lager comunista di Goli Otok…
Lo spettacolo sarà punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo.
Albavilla Teatro della Rosa
Via Patrizi, 6
Venerdì 15 Febbraio h. 21:00
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti
Infoline 031 335 3082