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Evasione Iva di milioni sulla vendita delle auto: i guai dei commercianti “allegri”

14 febbraio 2019 | 17:21
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Evasione Iva di milioni sulla vendita delle auto: i guai dei commercianti “allegri”
Evasione Iva di milioni sulla vendita delle auto: i guai dei commercianti “allegri”
Evasione Iva di milioni sulla vendita delle auto: i guai dei commercianti “allegri”
Evasione Iva di milioni sulla vendita delle auto: i guai dei commercianti “allegri”

Creata anche una finta società in Repubblica Ceca per scaricare su di lei i sospetti. Ecco come agivano, cinque nei guai.

Macchine di fascia medio-alta, acquistate all’estero, soprattutto in Germania, e poi rivendute in Italia a prezzi inferiori fino al 10% rispetto a quelli di mercato. Un ribasso reso possibile evadendo l’Iva tramite un sistema di fatture false studiato da rivenditori che, di fatto, simulavano la vendita diretta all’acquirente finale evitando così di versare le imposte all’erario. Giro di affari colossale, vicino ai 15 milioni di euro, evasione di quasi 3 milioni…

Sono i contorni dell’indagine della Guardia di Finanza di Como d’intesa con la Procura ed Agenzia delle Dogane: questa mattina eseguita l’ordinanza di custodia cautelare per cinque persone accusate di emissione di fatture false e, in alcuni casi anche di irregolarità nella dichiarazione dei redditi. Le società coinvolte sono la S&B Auto di Milano e sede operativa a Porlezza, l’Officina S&B, con sede legale a Grandola ed Uniti e sede operativa a Carlazzo e la Lm Auto, con sede legale a Monza ed attività a Guanzate.

Sono centinaia le macchine vendute dagli arrestati tra il 2015 e il 2017. Gli acquirenti erano soprattutto giovani italiani, in particolare frontalieri, residenti nella zona del lago e del Porlezzese. Gli arrestati simulavano la vendita diretta falsificando la fattura intestata correttamente dal venditore alle società coinvolte. La frode si era poi evoluta con la costituzione della Car Planet Sro, in Repubblica Ceca, una società solo virtuale utilizzata come schermo nel tentativo di scaricare – su questo gruppo inesistente – la responsabilità dell’evasione Iva. Sequestri effettuati di beni agli indagati per 3 milioni di euro, pari al valore dell’Iva evasa.