PM10 per quasi il doppio del limite a Como. Circolo Ambiente: “Occorre agire subito”

22 febbraio 2019 | 19:01
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PM10 per quasi il doppio del limite a Como. Circolo Ambiente: “Occorre agire subito”

Ieri, 21 febbraio, la centralina ARPA che controlla la qualità dell’aria di Como è “impazzita”: il dato del PM 10 (polveri sottili) è risultato altissimo, ben 94 microgrammi al metrocubo, quasi il doppio del limite di legge (posto a 50 µg/m³), mentre il PM 2,5 ha raggiunto i 72 µg/m³!

A Como dallo scorso sabato 16 febbraio, su 6 giorni la centralina ARPA ha rilevato per ben 5 giorni il superamento del valore limite delle polveri sottili.  E simili i dati nel resto della Provincia (centraline di Cantù ed Erba).

Dati che preoccupano Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”  e certificano, se ce ne fosse ancora bisogno, che la nostra aria è malata, malatissima! È bene infatti ricordare che le elevate concentrazioni di polveri sottili nell’aria, per più giorni, possono causare problemi di ordine sanitario sulla popolazione, soprattutto sulle fasce più a rischio: bambini, anziani e chi già soffre di malattie respiratorie.

roberto fumagalli circolo ambiente ilaria alpi

Eppure, nemmeno di fronte a questa situazione, le Istituzioni preposte (ovvero in primis Regione e Comuni) stanno adottando quei necessari provvedimenti per risolvere all’origine il problema dello smog.

“La Regione e i Comuni si rimpallano le responsabilità e le competenze – afferma Fumagalli –  Mai che si mettano attorno ad un tavolo per pianificare urgenti misure di contenimento dell’inquinamento, sulle principali cause che, ricordiamo, sono: il traffico veicolare, il riscaldamento degli edifici, l’inquinamento industriale. È per ognuna di queste cause che gli Enti dovrebbero trovare soluzioni strutturali.”

La posizione del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” è netta, sul traffico veicolare le Istituzioni possono (e devono!) agire con più incisività e coraggio. Occorre cambiare le politiche, passando dalla logica delle strade e autostrade a quella del trasporto pubblico e dei treni. Bisogna puntare in particolare sulle ferrovie, che invece in Lombardia (una delle regioni più ricche d’Europa!) versano in condizioni pietose. Come denunciano quotidianamente i pendolari, Trenord continua ad essere un disastro (nonostante le parole vacue dell’azienda e della Giunta Regionale, che parlano di miglioramento del servizio!), con carrozze fatiscenti, ritardi, soppressioni. Situazione che non invoglia certo i pendolari a lasciare l’auto per il treno!

E invece gli investimenti regionali dovrebbero essere utilizzati proprio per migliorare e potenziare il servizio ferroviario: la Regione ha di certo i fondi pubblici necessari, in sostituzione del finanziamento di nuove autostrade (pedemontane o tangenziali che siano…), che non fanno altro che attrarre nuovo traffico automobilistico, aumentando lo smog!