Marco Missiroli, finalista al Premio Strega, ospite alla Ubik

20 marzo 2019 | 16:24
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Marco Missiroli, finalista al Premio Strega, ospite alla Ubik

Sabato sera alle 21, evento speciale alla libreria Ubik di piazza San Fedele a Como. Per presentare il suo ultimo libro arriva Marco Missiroli, tra i 12 finalisti del Premio Strega e, da molti, indicato come super favorito per la conquista del più famoso concorso letterario italiano. Lui allontana ogni pronostico, vedremo a giugno. Intanto  “Fedeltà” (Giulio Einaudi Editore), uscito a metà febbraio dopo quattro anni di silenzio dello scrittore riminese, sta rapidamente scalando le classifiche di vendita dei libri in Italia.

In una recente intervista Missiroli ha rivelato di aver scritto “Fedeltà” al bar Refeel di viale Sabotino a Milano “Lavorando 6 ore e mezza tutti i giorni tranne il week end.Avevo paura di scriverlo da solo” . AMilano è ambientato questo romanzo che si insinua nelle contraddizioni dell’umano, in particolare  nell’ambiguità fedeltà/infedeltà, ma la città meneghina non è solo sfondo, è protagonista, con tutta la sua energia, insieme a Carlo e Margherita…e l’altra, e l’altro.

marco missiroli como

«Il malinteso», cosí Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell’università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l’ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione.
Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, cosí come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un’ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l’ha ottenuto grazie all’influenza del padre.
La porta dell’ambizione, invece, Margherita l’ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un’agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l’interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell’esistenza.

In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l’orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo. Con una scrittura ampia, carsica, avvolgente, Marco Missiroli apre le stanze e le strade, i pensieri e i desideri inconfessabili, fa risuonare dialoghi e silenzi con la naturalezza dei grandi narratori.

marco missiroli como

Marco Missiroli è nato a Rimini nel 1981 e vive e lavora a Milano. Con il suo primo romanzo, Senza coda (Fanucci,2005), ha vinto il Premio Campiello Opera Prima.
Guanda ha pubblicato i romanzi Il buio addosso (2007), Bianco (2009) e Il senso dell’elefante (2012; premio Selezione Campiello 2012, premio Vigevano e premio Bergamo). Per Feltrineli ha pubblicato Atti osceni in luogo privato (2015; Premio Mondello 2015). A febbraio 2019 ha pubblicato Fedeltà (Einaudi). Scrive per il «Corriere della Sera».