
Gira gira la nocc e a questo giro ci regala una bella serata tra amici come quando ci si ritrova dopo tanto tempo senza vedersi. Davide Van De Sfroos ci accoglie seduto in poltrona, l’atmosfera è intima, casalinga. Ti aspetti un caminetto acceso da qualche parte che non c’è, ma c è lo zio Davide che racconta una storia (un po’ confusa) con Alessandro Volta protagonista. Ehh…l’emozione c è in questo teatro dove vent’anni fa, esatti, si presentò al pubblico dopo la chiusura della storia De Sfroos.
Ma basta poco per trovare la giusta brillantezza e far partire La Nocc. Sarà una quieta galoppata nel repertorio De Sfroos con canzoni quasi mai sentite dal vivo, molti divertenti intermezzi e qualche dedica, le più sentite alla mia mamma, sapete se è arrivata? e a Marco La Guasta il Nonu Aspis che vent’anni fa era qui a cantare con me Breva e Tivan e adesso ci guarda da lassù. In una serata che per certi versi resterà unica in questo Tour de Nocc, Davide Van De Sfroos cambia il finale di una canzone a lui molto cara, I Ann selvadeg del Francu, la versione italiana di un pezzo di Tom Waits, nel quale il protagonista da fuoco alla casa con moglie e cagnolino annessi. Ieri sera, invece, solo fiori per la consorte del Francu. Dopo la tragedia sfiorata dello scuolabus mi si contorcevano le budella a cantare di uno che fa una cosa del genere.

La nocc arriva quasi tre ore dopo e son volate, Davide presenta i musicisti e saluta. Ah, il Teatro Sociale era pieno in tutti i posti disponibili, ma questo era sottinteso.
(Foto Andrea Ostoni)