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Il Questore De Angelis:”Reati in calo, controlli in stazione ed ai giardini a lago”

10 aprile 2019 | 20:56
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Il Questore De Angelis:”Reati in calo, controlli in stazione ed ai giardini a lago”
Il Questore De Angelis:”Reati in calo, controlli in stazione ed ai giardini a lago”
Il Questore De Angelis:”Reati in calo, controlli in stazione ed ai giardini a lago”
Il Questore De Angelis:”Reati in calo, controlli in stazione ed ai giardini a lago”
Il Questore De Angelis:”Reati in calo, controlli in stazione ed ai giardini a lago”

Le sue parole al Teatro Sociale davanti alle autorità:”Percezione della sicurezza sempre bassa, ma noi ci siamo sempre”

Vicini alla gente, sempre presenti. Reati in cali – e lo dicono i numeri – anche se la percezione della gente spesso non è così. E poi la sicurezza ed i controlli: in arrivo pattuglie fisse sia in stazione che ai giardini a lago nel periodo estivo. A dirlo stasera, nel suo discorso davanti a poliziotti ed autorità, il Questore di Como Giuseppe De Angelis in occasione della Festa della Polizia.

Qui sotto il suo discorso integrale fatto stasera

Gentili Ospiti, benvenuti alla celebrazione del 167° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

Saluto l’Onorevole Nicola Molteni, sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega per le materie di competenza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e, per parte delle materie di competenza del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, il nostro Vescovo Oscar Cantoni, il dr. Ignazio Coccia  Prefetto di Como, il dr. Fiorenzo Bongiasca Presidente della Provincia, il dr. Mario Landriscina Sindaco di Como, il Procuratore Capo del Repubblica dr. Nicola Piacente, i Sindaci presenti e tutti gli altri amministratori pubblici e rappresentanti delle istituzioni civili, vicine alla Polizia di Stato.

Rivolgo un caloroso abbraccio ai Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Polizia Penitenziaria, e alle Forze Armate e alle Polizie Locali.

Saluto tutte le colleghe e i colleghi della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno qui presenti e non, i rappresentanti dell’ANPS, poliziotti per sempre, e delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e le OO.SS. dell’ Amministrazione Civile dell’Interno.

Un doveroso e sentito ringraziamento al Presidente del Teatro Sociale dr.ssa Fedora Sorrentino, per la concessione di questo splendido teatro, ai membri del Coro dell’Associazione Musicale Calauce e alla Fondazione ENAIP Lombardia di Como.

Oggi pomeriggio, in Questura, abbiamo onorato i caduti della Polizia di Stato, segno di gratitudine verso chi ha sacrificato la vita nell’assolvimento del dovere, tra cui ricordiamo il Brigadiere Luigi Carluccio, insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria, morto a soli 29 anni nel luglio 1981, in questo Viale Lecco mentre tentava di disinnescare un ordigno, e l’agente della polizia stradale, Sabrina Pagliarini, morta a soli 25 anni, la notte del 30 settembre 2016, dopo essere stata travolta da un Tir sull’autostrada A/9 dei Laghi.

Come già evidenziato nella cerimonia del 2018, la Polizia di Stato celebra e celebrerà negli anni a venire la sua festa il 10 aprile, per ricordare il giorno della pubblicazione della Legge 121/81 di riforma della Polizia di Stato che, con la smilitarizzazione, ha segnato l’inizio di una stagione di democrazia avanzata nella gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica.

        Questo passaggio epocale ha mutato radicalmente l’approccio della nostra Amministrazione alle trasformazioni sociali, rispondendo sempre più a un modello di sicurezza integrata e partecipata, dove le questure costituiscono non più un sistema autoreferenziale ma un sistema perfettamente armonico con le dinamiche della società civile.

Al Questore, la cui figura si avvicina sempre più a quella di un manager della sicurezza, si può e si deve chiedere di più. Non a caso l’articolo 24 della legge 121 recita “la Polizia di Stato esercita le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione”

In perfetta armonia con questo enunciato, anche nel 2019 per celebrare la nostra festa è stato scelto il motto “ESSERCI SEMPRE”, un mantra che rappresenta in modo esaustivo lo spirito della missione delle donne e degli uomini della Polizia di Stato al SERVIZIO della gente, per SERVIRE la gente, con l’obiettivo di garantire sicurezza e libertà. L’ultimo rapporto Eurispes consegna un dato che ci inorgoglisce, secondo il quale tra le forze dell’ordine, la Polizia di Stato è quella che ha il maggior gradimento tra gli italiani, con un incremento di fiducia di quasi il 5% rispetto all’anno precedente.

Un dato che premia chi, evidentemente, in questi tempi di grande conflittualità, sa intercettare bisogni e aspettative dei cittadini, analizzare le situazioni di difficoltà e incertezza, e costruire quotidianamente quel legame di fiducia con il territorio, accorciando sempre più quelle distanze formali e ideologiche tra Autorità e comunità dei cittadini.

Seguendo i dettami che scandiscono la liturgia del cerimoniale, questo è il momento dedicato alla partecipazione dei traguardi raggiunti nei trascorsi 12 mesi, in cui, con l’ausilio delle cifre, condividerò con voi i risultati che, senza vanitas, la Polizia di Stato di Como ha brillantemente conseguito. La cerimonia, infatti, è un momento fondamentale per evidenziare l’attività istituzionale e l’operato di tutti gli appartenenti che ogni giorno con spirito di sacrificio, coraggio e abnegazione affrontano difficoltà operative logistiche, familiari e personali al fine di garantire al cittadino standard di sicurezza sempre più elevati.

Commento dei dati 

Questi dati, se da una parte ci confortano sul fronte della lotta ai delitti più gravi (che maggiormente dovrebbero allarmare i cittadini) serviranno anche come stimolo all’opera di prevenzione e repressione che caratterizzerà l’azione della Polizia di Stato nell’anno in corso. L’importanza delle statistiche, infatti, non deve sviare da questo obiettivo perché anche solo un reato che colpisce una sola persona deve essere oggetto di massimo impegno.

Tuttavia, a dispetto delle statistiche che registrano nell’ultimo decennio, anche a livello nazionale, un più basso tasso di reati, molti cittadini hanno la percezione, magari in base a pregiudizi o a una scarsa informazione critica, di vivere in un contesto sociale aggressivo e insicuro. Ho l’impressione che la sicurezza oramai sia misurata solamente con criteri della prossimità e controllo del territorio. Un gap, quello tra realtà e percezione, determinato però non solo dalle ben giustificate e legittime preoccupazioni dei cittadini, ma anche dall’illusione di un’utopistica sicurezza assoluta della realtà a reati zero.

La sicurezza (dal latino senza-preoccupazione) che da sempre è in cima ai valori e all’interesse dell’uomo, è anche un concetto onnicomprensivo che abbraccia tutti gli aspetti della vita.

È quella precondizione essenziale che si pone alla base di tutte le attività umane, sia dal punto di vista sociale, sia da quello economico e culturale.  Infatti, si parla di sicurezza nei luoghi di lavoro, di sicurezza igienico sanitaria, dell’ecosistema, dell’urbanistica e dell’edilizia, dei trasporti e delle infrastrutture, dei prodotti di uso comune, dei sistemi informatici e delle cosiddette infrastrutture critiche.

Forse proprio per questo la forbice tra sicurezza statisticamente rilevata e percepita a volte è fin troppa aperta, perché sconta l’influenza di altri fattori: il degrado urbano, il cortocircuito formativo-educativo della famiglia (crimini domestici), il cuore turbato degli adolescenti nell’era digitale (bullismo e cyberbullismo) e di un’informazione che purtroppo a volte molla le redini del buon senso per abbandonarsi al senso comune.

Tuttavia il nostro obiettivo, la sfida che sentiamo di accettare, rimane quella di misurare il quantum di sicurezza erogata non solamente osservando l’andamento degli indici della delittuosità, ma tenendo conto altresì del livello di percezione avvertito sia dai singoli che dalla collettività.

La Polizia di Stato, infatti, si fa interprete delle preoccupazioni dei cittadini e si sente chiamata a una sempre maggiore attenzione, a un maggiore impegno e una più qualificata presenza.

Ecco perché, come sono solito dire, per me diventa prioritario riconoscere l’importanza del fattore umano, delle donne e degli uomini della Polizia di Stato di Como.

E’ per questo che oggi, in occasione della ricorrenza del 167^ anniversario della fondazione della Polizia di Stato, rivolgo a loro un sentito grazie.

Viva la Polizia di Stato!

Viva l’Italia!

Ricompense consegnate al personale della Polizia di Stato.

  • E’ STATO CONCESSO L’ENCOMIO SOLENNE:
  • AL VICE QUESTORE DELLA POLIZIA DI STATO ANGELO SAIS
  • AL SOVRINTENDENTE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO SIMONE BAGNOLI
  • AL SOVRINTENDENTE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO BATTISTA NECCHI
  • ALL’ASSISTENTE CAPO COORDINATORE DELLA POLIZIA DI STATO CHRISTIAN MORETTI
  • ALL’ASSISTENTE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO LEONARDO LABADESSA
  • ALL’ASSISTENTE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO STEFANO MOLA

E’ STATA CONCESSA LA LODE:

  • AL VICE ISPETTORE DELLA POLIZIA DI STATO GIUSEPPE CASCONE

“EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITA’ PROFESSIONALI NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA E CONOSCENZA DELLE TECNICHE INVESTIGATIVE si sono resi artefici, a vario titolo, ad UN’ARTICOLATA ATTIVITA’ DI POLIZIA GIUDIZIARIA CHE SI CONCLUEDEVA CON L’EMISSIONE DI UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE A CARICO DI 21 PERSONE, RITENUTE RESPONSABILI DEL REATO DI FAVOREGGIAMENTO  DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA.

COMO, 26 APRILE 2016”

  • E’ STATA CONCESSA LA LODE:
  • ALL’ASSISTENTE CAPO COORDINATORE DELLA POLIZIA DI STATO MARCO TURRINI
  • ALL’ASSISTENTE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO GAETANO RIPPA
  • ALL’ASSISTENTE DELLA POLIZIA DI STATO ARMANDO DAMORA

“PER L’IMPEGNO PROFUSO NELL’EFFETTUARE UN INTERVENTO DI SOCCORSO PUBBLICO CHE PERMETTEVA, DURANTE UN VIOLENTISSIMO NUBIFRAGIO, UN SALVATAGGIO DI UN VELISTA SVIZZERO FERITO A CAUSA DEL RIBALTAMENTO DEL PROPRIO NATANTE.

COMO, 5 AGOSTO 2016”

  • E’ STATO CONCESSO L’ENCOMIO SOLENNE AL COMMISSARIO CAPO DELLA POLIZIA DI STATO Dr. SERGIO PAPULINO CON LE SEGUENTI MOTIVAZIONI:
  • “EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITà PROFESSIONALI ED ACUME INVESTIGATIVO, DIRIGEVA UNA COMPLESSA ATTIVITA’ DI POLIZIA GIUDIZIARIA CHE SI CONCLUDEVA CON L’ESECUZIONE DI UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI 11 SOGGETTI, COMPONENTI UN SODALIZIO CRIMINALE DEDITO ALLA COMMISSIONE DI RAPINE AI DANNI DI AUTOTRASPORTATORI.
  • VERCELLI, 2 FEBBRAIO 2016
  • ENCOMIO SOLENNE:
  • “EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITà PROFESSIONALI, ACUME INVESTIGATIVO E NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA, DIRIGEVA UNA COMPLESSA OPERAZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA CHE SI CONCLUDEVA CON L’ARRESTO DI ALCUNI INDIVIDUI, RITENUTI RESPONSABILI DI MALTRATTAMENTI IN UNA CASA DI RIPOSO.
  • VERCELLI, 19 FEBBRAIO 2016
  • LODE:

“SI DISTINGUEVA IN UN’ATTIVITA’ DI POLIZIA GIUDIZIARIA, CHE SI CONCLUDEVA CON L’ARRESTO DI UNA DONNA, RESPONSABILE DI AVER CAGIONATO LA MORTE DELLA PROPRIA MADRE. dAVA PROVA, NELLA CIRCOSTANZA, DI CAPACITA’ PROFESSIONALI.

VERCELLI, 7 APRILE 2016”