Ecco la banda del bancomat: anche un barista ed un artigiano tra i fermati
Hanno colpito anche a Luisago anche se il colpo è fallito. Tutti da Bologna, le parole dei carabinieri e le immagini
Facevano saltare in aria lo sportello del bancomat e rubavano i contanti. Cinque italiani., tutti di Bologna, sono stati arrestati dai carabinieri per l’esplosione di due bancomat nei giorni scorsi a poche ore di distanza nei comuni di Luisago (Como) e Solaro (Milano). Due colpi che hanno fruttato un bottino di 91 mila euro. Negli ultimi mesi i furti ai bancomat in Lombardia si sono moltiplicati: due le tecniche utilizzate, o saturando lo sportello col gas acetilene o con la «marmotta», un parallelepipedo in ferro riempito di polvere pirica (somiglia a una spada) che si infila nelle aperture degli sportelli e si aziona a distanza. L’obiettivo è lo stesso, provocare un’esplosione in grado di scardinare il bancomat e far saltare la cassa con i contanti.
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano hanno fermato i cinque uomini (di 26, 41, 48, 49 e 51 anni) sabato scorso. Si tratta di un operaio di 26 anni, un barista di 41, un investigatore privato di 48, un disoccupato di 49, un titolare di ferramenta di 51. Gli investigatori stanno lavorando per accertare molti altri casi avvenuti negli ultimi mesi nel Nord Italia.
«Oltre a essere una banda era un gruppo di amici che si divertiva a commettere questo tipo di reato – spiegano i carabinieri del nucleo investigativo di Milano, diretti da Cataldo Pantaleo, sottolineando l’aspetto umano, a tratti inedito, dei banditi – Sono molto affiatati, vengono da Bologna, hanno tutti precedenti specifici e alcuni colpi li hanno commessi in gruppo. A muoverli c’era anche l’adrenalina oltre all’obiettivo del bottino».
L’esplosivo da inserire nella «marmotta» (un parallelepipedo di metallo collegato con un cavo alla batteria di un’auto per generare la scintilla) era realizzato in casa dai ladri ed è composto da alluminio, nitrato di ammonio e polvere pirica.