Bufera dopo il comizio di Salvini a Cantù: attacchi 5Stelle e le bordate del Pd
Dal palco utilizzato per questo intervento ai bambini che arrivano sui barconi. Ecco le reazioni di oggi.
Una bufera il giorno dopo la visita – di natura prettamente politica e non da Ministro – di Matteo Salvini a Cantù. Anche se è certo difficile scindere la figura di Segretario federale da quello del rappresentante del Viminale. Ed in queste ore le critiche si susseguono.
Ad iniziare dal Movimento 5stelle. Ecco qui la nota arrivata ora in redazione
Dopo il comizio elettorale di ieri del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, concesso alla Lega sebbene in piazza Garibaldi fosse stato assegnato uno spazio al Movimento 5 Stelle, il candidato sindaco Ruggero Bruni chiede delucidazioni al vice-sindaco Alice Galbiati sulle regole di concessione del palco in centro a Cantù.
“A quanto ci risulta, assegnando gli spazi su piazza Garibaldi per tutto il periodo elettorale, il palco non sarebbe stato più disponibile per tutte le altre forze politiche. E invece domenica la Lega l’ha utilizzato senza problemi malgrado il breve preavviso sulla visita del Ministro. L’impressione è che non siano stati rispettati i principi basilari della democrazia”, dichiara Bruni.
Il Movimento 5 Stelle, penalizzato insieme alle altre liste in corsa per le elezioni amministrative, vorrebbe conoscere le regole di assegnazione del palco di piazza Garibaldi.
“Chiediamo che le regole siano rese pubbliche e trasparenti perché non riusciamo a capire quali siano i criteri di assegnazione del palco che dovrebbe essere a disposizione di tutti i candidati in lizza per le elezioni comunali. Se così non fosse, chi ha concesso il palco alla Lega non ha rispettato il regolamento”, conclude Ruggero Bruni.
Per proseguire con le feroci critiche della parlamentare comasca Dem Chiara Braga. Ecco il suo comunicato di questo pomeriggio
“Ancora una volta Cantù diventa caso nazionale per colpa della parole inqualificabile pronunciate ieri dal Segretario della Lega sui bambini stranieri”. Questa la ferma reazione della parlamentare comasca del Partito Democratico Chiara Braga dopo che ieri dal palco di Piazza Garibaldi a Cantù, Matteo Salvini, intervenuto per lanciare la candidatura a Sindaco della leghista Alice Galbiati, ha dichiarato di voler lavorare affinché i “figli nascano in Italia e non ci arrivino sui barconi dall’altra parte del mondo già confezionati”.
“Affermazioni offensive, intrise di razzismo e intolleranza – commenta duramente la Braga -, rese ancora più gravi dal fatto che a pronunciarle sia il Ministro dell’Interno in perenne campagna elettorale, che si dimentica però di condannare con nettezza i fatti di mafia che hanno macchiato la città e proprio la piazza da cui ieri parlava”.
“La candidata Sindaco Galbiati sorridente e adorante al suo fianco evidentemente condivide quelle parole”.
“Ma davvero – domanda la deputata dem – i cittadini di Cantù vogliono continuare ad essere amministrati da persone che veicolano questi messaggi di intolleranza e di odio, per di più nei confronti di bambini usati senza scrupolo come mezzo di propaganda, e che hanno taciuto per troppo tempo di fronte all’evidenza della presenza della ‘ndrangheta nella città che loro amministravano?”
“Non ci arrenderemo mai alla violenza e all’odio propagandato da questi personaggi. Anche la comunità di Cantù che è fatta di persone accoglienti e oneste reagisca con forza a questa ennesima offesa alla dignità e ai valori democratici.”, ha concluso la Braga.