I sogni da bambino di Luca Argentero al Teatro Fumagalli

8 maggio 2019 | 17:37
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I sogni da bambino di Luca Argentero al Teatro Fumagalli
I sogni da bambino di Luca Argentero al Teatro Fumagalli
I sogni da bambino di Luca Argentero al Teatro Fumagalli
I sogni da bambino di Luca Argentero al Teatro Fumagalli

Luca Argentero sale sul palco del Teatro Fumagalli a Vighizzolo di Cantù e racconta le vite di Luisin Malabrocca, Alberto Tomba e Walter Bonatti, tre sportivi che hanno fatto sognare, hanno incollato l’Italia intera davanti alla tv, hanno fatto ridere e commuovere. Li racconta, in un monologo di un’ora e mezza intitolato “E’ questa la vita che sognavo da bambino”, regia di Edoardo Leo, in programma come ultimo spettacolo teatrale della stagione, venerdì 10 maggio ore 21.15.

Un ciclista, uno scalatore e uno sciatore, tre grandi personaggi dalle vite straordinarie, che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto, questo è l’accurato spettacolo scritto da Gianni Corsi e interpretato da un Luca Argentero sinceramente affascinato da queste figure.

Malabrocca che, per chi non lo sapesse  è l’inventore della “maglia nera”, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ’46, faceva simpatia alla gente. In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano. Argentero lo racconta così, con ironia e rispetto, come quel corridore che, tornando in albergo dopo l’ennesimo fallimento sportivo, riceveva formaggi, salami ed olio non come trofei, ma come regali di solidarietà. E racconta l’amore della sua vita, la voglia di farcela in qualche modo, pur arrivando sempre ultimo, solo per rendere fiera la moglie che lo aspettava a casa. Un ciclista che attirò, inevitabilmente, l’attenzione mediatica e quella di alcuni sponsor, tanto da rendersi conto di guadagnare di più pur arrivando sempre ultimo, invece che tentare la vittoria della tanto ambita “maglia rosa”. A lui quella casacca nera piaceva, e in lui la gente comune riconosceva l’antieroe che è nel cuore di ogni italiano.

luca argentero fumagalli teatro

Da amante dello sport e della montagna Argentero non può che raccontare la storia dello sciatore bolognese Alberto “Bomba” Tomba, lo sportivo che ha fatto sognare l’Italia intera, quello che, nonostante il suo carattere e la sua propensione a creare “casini”, è il simbolo sportivo italiano per eccellenza degli anni ’80. Leggerezza nella vita e determinazione, tenacia e aggressività sulla pista: questo è stato Tomba, uno dei più grandi campioni olimpici italiani, uno dei più grandi atleti della storia dello sci, capace di radunare una nazione intera durante le sue gare, che sia a scuola, a lavoro, o durante la kermesse più famosa d’Italia: il Festival di Sanremo.

E poi c’è Walter Bonatti, l’alpinista che, solo contro il resto del mondo, dopo aver affrontato e superato mille sfide, arriva quasi sulla cima del K2, a oltre 8 mila metri d’altezza. “Quella notte su quella montagna dovevo morire”: recita così l’inizio del suo libro e recita così Argentero in teatro. Il k2, una delle montagne più difficili da scalare al mondo, che se da una parte rappresenta, per uno sportivo la gloria, per Bonatti rappresenta la delusione, e poi la spinta a cambiare la sua vita. Si, perché come racconta brillantemente Argentero, l’alpinista, in una delle sue imprese più difficili, scoprì, a sue spese, che la minaccia più grande per l’uomo è proprio l’uomo stesso. E lui ha la sua rivincita se la prende da solo, in cima alla montagna, attaccato a una corda, in una sfida del tutto solitaria. Dovrà aspettare 50 anni per far capire all’Italia intera la verità sulla sua impresa, ma per Bonatti la sfida più importante rimane solo una: trovare se stesso.

Luca Argentero, un attore che forse non tutti si aspettano così bravo ed emozionante perché si sa, è concezione purtroppo del troppo comune che sia ” troppo bello” ed è uscito anni fa dal “Grande Fratello”, porta sul palco con coraggio, emozione, raccontando pezzi di se e della sua vita familiare, tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accumunati da una sola caratteristica: essere diventati, ognuno a suo modo, degli eroi.

E lo fa con bravura, umiltà, rispetto. Lo fa a suo modo, coinvolgendo ed emozionando il pubblico. Con Edoardo Leo, regista dello spettacolo, in prima fila, pronto ad applaudire e ad abbracciare sul palco il suo talento. Dopo lo spettacolo Argentero incontra il pubblico, lo fa con ironia e semplicità: quello di un attore che è grato alla sua vita e alle possibilità che ha avuto. Ringraziando, sorridendo e raccontando un po di se.

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TEATRO FUMAGALLI                                                                                                                                                              Vighizzolo di Cantù

Venerdì 10 maggio ore 21.15

LA VITA CHE SOGNAVO DA BAMBINO

con Luca Argentero
 regia di Edoardo Leo

Biglietto INTERO
PLATEA € 36 BALCONATA € 33
Biglietto RIDOTTO*
PLATEA € 33 BALCONATA € 30
*La riduzione sarà effettuata alle persone di età inferiore ai 18 e
superiore ai 65 anni.