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Truffati i clienti della concessionaria fallita: in 25 restano senza l’auto già pagata

5 giugno 2019 | 12:00
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Truffati i clienti della concessionaria fallita: in 25 restano senza l’auto già pagata
Truffati i clienti della concessionaria fallita: in 25 restano senza l’auto già pagata
Truffati i clienti della concessionaria fallita: in 25 restano senza l’auto già pagata
Truffati i clienti della concessionaria fallita: in 25 restano senza l’auto già pagata

I carabinieri ricostruiscono tutto dopo la segnalazione di alcune vittime. IN cella per bancarotta due giovani commercianti.

I carabinieri della Compagnia di Cantù hanno arrestato due persone per bancarotta fraudolenta aggravata, in concorso tra di loro. Il primo (milanese, giovane imprenditore) è stato arrestato in aprile, il secondo si è costituito in questi giorni a Bergamo ed è anche lui in carcere. I due sono accusati di aver truffato 25 persone, sempre con lo stesso sistema: si facevano pagare la vettura acquistata dal cliente, ma poi non si presentavano all’appuntamento e non consegnavano nulla alla vittima. Sarebbero oltre 20, come detto, i raggiri dei due sfrontati commercianti.

Così facendo hanno provocato volontariamente il fallimento della società Top Cars, che i due amministravano, intascando le somme di denaro percepite. Il primo responsabile, un uomo di 32 anni, domiciliato nella provincia di Milano, responsabile del reato di bancarotta fraudolenta aggravata, è stato arrestato dai militari del nucleo Radiomobile della Compagnia di Cantù eseguendo l’ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Como.. Il socio, 33enne, si è reso irreperibile per settimane: si è presentato in queste ultime ore in carcere a Bergamo come detto.

L’indagine è scaturita a seguito di segnalazione arrivata a settembre 2018 quando i carabinieri di Cantù sono intervenuti in una concessionaria in via Ginevrina da Fossano n. 17 (la quale aveva preso in affitto i locali dalla “Simpaty Car”), dove alcuni utenti lamentavano una truffa da parte dei rivenditori della concessionaria. Le successive indagini condotte dai militari hanno consentito di appurare che i titolari della società, attraverso raggiri e vari inganni, avevano illecitamente conseguito ingenti profitti, incassando oltre 300mila euro.