Palanzo è in mostra dal 15 al 29 giugno





Siete mai stati a Palanzo? Se la risposta è no, cosa aspettate ad andarci, se è si allora saprete bene quanto questo antico borgo di Faggeto Lario, 596 metri s.m. sulla sponda orientale del Lario, famoso per il torchio che risale al 1572, sia affascinante. Si può tranquillamente definire un’opera d’arte che generazione di palanzesi hanno scolpito nella pietra, mai lasciandosi tentare dal calcestruzzo, indulgendo, piuttosto, con il legno dell’abbondante fó locale, il faggio che da il nome al comune (le altre frazioni sono Lemna e Molina, Case Sparse, Orea e Riva).

In un luogo così, la mostra che si inaugura sabato 15 giugno alle 17.00, porta, giustamente, il titolo di “Palanzo in Mostra” perchè la prima cosa che si ammira è proprio, lui questo presepe di sassi e i suoi 330 abitanti sempre ben disposti ad aprire le porte del paese per manifestazioni che ripercorrano le tradizioni o, come in questo caso, prestino le strette viuzze alla “manipolazione” di artisti contemporanei.

“Palanzo in Mostra” parte, idealmente, dalla piazza antistante la chiesa di Sant’Ambrogio, in contrada Gherb, e segue i temi su cui gli artisti si sono focalizzati: i peculiari edifici medioevali, i luoghi d’incontro degli abitanti, il felice rapporto tra natura e architettura che caratterizza il borgo. La scultura di Carmen Molteni rievoca l’antico portale, distrutto negli anni del secondo dopoguerra, di un palazzo del borgo. I dipinti di Alberto Colombo indagano lo sguardo sul lago dalla prospettiva di Palanzo.

All’interno dell’unico bar del paese, l’installazione fotografica di Jeannette Muller si sofferma sui clienti abituali del locale e sulle loro modalità di relazione. Esposte nella piccola e preziosa biblioteca, le foto di Mattia Amadori, Andrea Corti, Max De Ponti, i fondatori di OLO Creative Farm, ripercorrono tre itinerari visivi tra le vie del borgo. Le sculture di Ornella Piluso Topylabrys mimano la presenza di panni nell’antico lavatoio. Appesa nel portico della chiesa di Santa Maria del Soldo, l’opera sperimentale di Roberto Biondi evidenzia il senso di sacralità della natura che si percepisce tangibilmente a Palanzo.


Realizzate appositamente per questa esposizione, le opere saranno visibili fino al 29 giugno, il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 19.00. La mostra è organizzata dagli Amici del Torchio di Palanzo e curata da Stefano Ceresa in collaborazione con Roberto Borghi. Catalogo New Press Edizioni.
Stefano Ceresa, curatore della mostra, presenta così la manifestazione
Durante i tre fine settimana di durata della mostra, il borgo ospiterà una serie di incontri con gli artisti e di eventi musicali e letterari.
15 giugno
La giornata sarà dedicata alla musica.
Ore 17, chiesa della Madonna del Soldo, si esibirà Irina Solinas con il suo violoncello.
Cena presso la sede della Associazione Nazionali Alpini.
Ore 21.30, piazza della chiesa di Sant’Ambrogio, proiezione di Racconti da Palanzo. Storie, testimonianze, memorie,
video di Marzio Tomasini e Alessandro Verga.
22 giugno
La giornata sarà dedicata alla letteratura.
Ore 18, chiesa della Madonna del Soldo, gli scrittori Giuseppe Guin e Vito Trombetta leggeranno alcuni brani scelti dai loro libri.
Cena presso la sede della Associazione Nazionali Alpini.
29 giugno
La giornata sarà dedicata alla fotografia.
Ore 15, via all’Approdo 10, Laboratorio espressivo per bambini.
Cena presso la sede della Associazione Nazionali Alpini.
Ore 20.30, piazza della chiesa di Sant’Ambrogio, sarà premiato il vincitore del concorso fotografico indetto per l’occasione.
La giuria sarà presieduta dall’artista Maurizio Gabbana.
Ore 21.15, chiesa di Sant’Ambrogio, si esibirà il Coro Voci del Lario.
(foto di Maurizio Gabbana e Luigi Siclari)