Omicidio di Hans, l’aggressore in cella:”Mi sono difeso, non volevo uccidere…”




Le sue parole davanti al giudice che poi lo lascia in cella. Confermata la causa del litigio: l’acqua gettata addosso dalla vittima a lui ed al figlio.
Parla, spiega, si difende. Ma alla fine il giudice convalida il suo fermo e lo lascia in carcere, al Bassone. “Mi sono sentito minacciato e mi sono difeso“. Ha ribadito che la sua intenzione era la difesa, non l’omicidio. Così oggi in carcere Gabriele Luraschi, l’operaio di 47 anni arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi ed il porto abusivo di coltello. Episodio-chco avvenuto domenica sera alla festa del giugno di Veniano.
Il giudice ha convalidato la custodia cautelare in carcere e ha accolto la tesi accusatoria. Il legale difensore Roberto Colombo chiederà il riesame per il suo assistito. Interrogatorio durato un’ora. Luraschi ha ripercorso i drammatici istanti sfociati, domenica sera al campo sportivo di Veniano nell’omicidio di Hans Junior Krupe, 25enne residente in paese, ucciso a coltellate dopo una lite per motivi folli. L’acqua della fontanella vicina, gettata addosso a lui ed al figlio da parte di Hans. Volutamente secondo Luraschi. E questo avrebbe fatto scattare la sua sconsiderata reazione.