La rete delle scuole di italiano per stranieri di Como si presenta alla città



La città di Como è sempre stata una città di frontiera, una delle porte verso l’Europa. Il tema delle migrazioni, quindi, è familiare ed appartiene alla storia della città.
Negli ultimi vent’anni, il tessuto sociale di Como è cambiato rapidamente ed è stato caratterizzato da diversi flussi migratori, assumendo sfaccettature e dimensioni tali da richiedere interventi straordinari sul piano sociale. Ci siamo perciò trovati in poco tempo ad accogliere tante persone che avevano bisogno di imparare la nostra lingua: sono nate nuove Scuole di italiano per stranieri che hanno affiancato le esistenti, con insegnanti volontari, e il CPIA (scuola ministeriale) che fatica ad oggi a far fronte a tutte le richieste.
La necessità di costituirsi in una rete, funzionale ad una maggiore forza operativa, anche in termini quantitativi, nasce dall’esigenza di sopperire al possibile taglio dell’erogazione dei corsi di italiano nelle strutture dell’accoglienza (ad esempio gli SPRAR), conseguente alla riduzione delle dotazioni economiche previste di recente con il decreto sicurezza. L’italiano come il supporto psicologico, vengono considerati “beni non essenziali”, anche se la possibilità di relazionarsi nella nostra lingua rappresenta una necessità primaria, oltre che la base per una possibile e buona integrazione.
Da circa un anno queste scuole si sono riunite in una rete, che vuol essere trasparente e propositiva, finalizzata a favorire la collaborazione e l’aiuto reciproco per far fronte a una richiesta di istruzione sempre più ampia e complessa.
La rete e ogni singola scuola vogliono essere luoghi di promozione di valori quali l’accoglienza, il dialogo e la solidarietà. Centrali sono le relazioni tra insegnanti, tra studenti, tra insegnanti e studenti e con il resto del territorio.
Le scuole, con il loro operato, si impegnano a costruire una società inclusiva e coesa tramite la conoscenza e lo scambio culturale.
Nella rete sono presenti le seguenti scuole: in Como “Angolo dell’italiano”-rifugio Don Guanella, Scuola per donne e mamme straniere, Scuola di Rebbio, Scuola di San Vitale-Caritas Como e Spazio “Incontrarsi per conoscersi”, nei territori limitrofi le Scuole di Casnate con Bernate, Cernobbio, Fino Mornasco, e Tavernerio.
Nelle suddette scuole quest’anno sono stati ospitati quasi 500 studenti e studentesse provenienti da 4 continenti e 56 Paesi. Complessivamente si registra una lievissima prevalenza di donne. La fascia di età maggiormente rappresentata è quella dai 19 ai 27 anni, quasi la metà del totale.
Per quanto riguarda la scolarizzazione il 23% si può considerare analfabeta o semianalfabeta mentre l’11% ha una formazione universitaria. Gli studenti provenienti dalle Americhe sono maggiormente scolarizzati, il livello d’istruzione crolla fra gli africani.
Il 56% degli iscritti proviene dall’Africa, il 20% dall’Asia e quasi il 20% dalle Americhe, il 5% dall’Europa.
Su 265 studenti dei 23 paesi africani rappresentati, il 25% è nigeriano, i gambiani, i maliani e i somali superano tutti il 10%; discreta è la presenza di marocchini e ivoriani.
Per i provenienti dalle Americhe, 95 studenti per 10 Paesi, i salvadoregni costituiscono il 60%. Per i provenienti dall’Asia, 91 studenti per 15 Paesi, i pakistani e i cingalesi sono il 60%, il 15% sono turchi. Gli europei, 25 studenti e 8 Paesi, sono prevalentemente albanesi, kosovari e ucraini.
Nelle 9 realtà che compongono la rete operano 170 volontari; per quasi la metà si tratta di persone in pensione, ma sono attivi anche tanti ragazzi e ragazze. Nel complesso gli insegnanti o gli ex insegnati sono il 38% del totale. Il maggior contributo viene dalle donne che costituiscono il 78% dei volontari.
E’ stato preparato un pieghevole che informa sulle scuole di italiano per stranieri presenti sul territorio, con indicati luoghi, orari e contatti e che siallega in pdf. RETE SCUOLE ITALIANO Pieghevole informativo05

Una fotografia delle singole scuole che compongono la rete ad oggi:
Casnate
La scuola di Casnate, oltre a insegnare l’italiano, cerca di aiutare le persone nella loro vita quotidiana. Parte dell’attività si sviluppa attraverso schede predisposte dall’insegnante per la presentazione di ambienti familiari: la casa, il supermercato, i negozi, la farmacia, il bar… . Gli incontri privilegiano la conversazione nella quale le allieve espongono problemi e esperienze di vita.
Purtroppo, per vari motivi, la frequenza risulta molto saltuaria.
Cernobbio
Presso l’oratorio di Cernobbio continua, ormai da cinque anni, la scuola di italiano con gli stranieri. Sì, con gli stranieri perché la scuola è un punto d’incontro nel quale, mentre si insegna la lingua, si impara a conoscere persone diverse, che vengono da tante parti del mondo, con il loro bagaglio di storie, con il coraggio e la voglia di inserirsi.
Capita anche a noi di trovarci, magari solo per turismo, in un paese che non è il nostro e di sentire il peso dell’essere stranieri perché non si conosce la lingua: com’è difficile!
Le persone che frequentano la scuola sono in Italia per lavoro, o proprio o di un familiare: la conoscenza della lingua è una vera necessità per il vivere quotidiano (basti pensare ai colloqui con gli insegnanti dei figli), per superare, almeno in parte, lo svantaggio ed affrontare la vita con meno timori.
C’è chi deve imparare anche i caratteri grafici, c’è chi ha frequentato la scuola nei paesi di origine per anni, chi per molto poco.
Ci sono adolescenti, sempre più numerosi, che devono fare i conti con la difficoltà di capire spiegazioni e testi in una lingua nuova.
Ci sono persone che, per lavoro, devono abbandonare.
E poi ci sono persone che frequentano la scuola da tempo, e che, con tenacia, continuano a studiare anche quando l’età non aiuta: le ringraziamo per il loro esempio!
E infine ci sono i volontari, tra di noi c’è intesa, stima, collaborazione e accogliamo con piacere chi, per imparare/insegnare, vuole partecipare a questa avventura.
Don Guanella
L’angolo dell’italiano è nato al Don Guanella, all’interno del salone del “rifugio”, dove viene ospitato chiunque si trovi sulla strada e abbia bisogno di un posto per rifocillarsi, usufruire dei servizi igienici, ricaricare i cellulari, e, soprattutto, trovare un po’ di calore umano e altre persone con cui giocare, parlare ecc.
Il rifugio è aperto tutti i giorni feriali e festivi dell’anno dalle 16 alle 19. Alle 19 apre la mensa serale.
Per favorire la socializzazione e permettere ai vari ospiti stranieri di raccontarsi ci troviamo tutti i giorni feriali dalle 17 alle 18. 30, con “studenti” diversissimi, sia per livello di scolarizzazione, sia per situazione sociale.
Purtroppo molti di loro ogni sera sono costretti a trovare un angolo di strada dove trascorrere la notte. Proprio questi sono felici di frequentare la scuola perché è forse l’unica occasione che hanno, al momento, di un impegno continuativo orientato al miglioramento della loro situazione di vita.
Donne e mamme straniere
I corsi di italiano sono destinati alle donne immigrate.
E’ attivo uno Spazio Bimbe/i gestito da educatrici dove le mamme possono lasciare i figli mentre studiano.
Oltre ai corsi di lingua italiana, il progetto prevede un Laboratorio di Teatro, uscite in città, incontri con esperti su salute, scuola, alimentazione.
L’obiettivo è fornire alle donne gli strumenti per muoversi verso la città, accedere autonomamente ai servizi locali, intessere relazioni in una dimensione di scambio orizzontale.
Fino Mornasco
Con l’arrivo dei richiedenti asilo accolti dalla cooperativa Symplokè, alla fine del 2015, un gruppo di volontari si è affiancato al servizio del doposcuola già attivo da molti anni nel nostro oratorio.
Nasce così la nostra scuola di lingua e cultura italiana. Nel tempo sono numerose le persone che frequentano o hanno frequentato la scuola, sono donne e uomini che vengono da ogni parte del mondo: paesi africani, paesi asiatici, paesi dell’est europeo, centro e Sudamerica.
Ognuno di loro ha il desiderio di imparare bene l’italiano ma porta con sè un “pezzettino del proprio paese”: uno sguardo, un sorriso, un abito particolare, qualche parola. Nel tempo si è creato un intenso scambio culturale bellissimo e costruttivo.
Incontrarsi per conoscersi
Il progetto Incontrarsi per conoscersi nasce dall’iniziativa di alcune volontarie presso la mensa di Sant’Eusebio nel 2016. Si configura come spazio aperto e autogestito, per accogliere principalmente i migranti provenienti dal Campo governativo “Cappelletti”, con l’idea di fornire un kit linguistico di base che rispondesse al bisogno di comunicazione e relazione, promuovendo la conoscenza e lo scambio, le uscite sul territorio per favorire la conoscenza dei luoghi. Il gruppo ha proposto iniziative di conoscenza e scambio all’interno di scuole (IC Borgovico e IC Como Rebbio) ed ha partecipato a iniziative pubbliche sul territorio (Tribal city – cento tamburi in città) o inaugurazioni di locali (Sul Confine-Cavallasca)
Spesso i gruppi sono stati suddivisi per andare incontro a esigenze linguistiche diverse, in particolare la prima alfabetizzazione, con l’ausilio di cartine e planisferi, materiali concreti, libri illustrati, oggetti e testi, musica e simulazioni di situazioni quotidiane.
Rebbio
Sono più di 130 gli alunni – di tutte le età, sesso e religione che hanno passato buona parte delle proprie giornate sui banchi della scuola, organizzata dalla Parrocchia di Rebbio, con corsi pomeridiani e serali.
Per alcuni di loro questo è servito per trovare un lavoro, per altri ha costituito solo un momento nel viaggio di trasferimento verso altri Paesi, ma per tutti è stata comunque un’esperienza importante; nella maggioranza dei casi una indispensabile tappa per conoscere e apprendere almeno gli elementi basilari della lingua facilitando e accelerando il processo di integrazione.
A Como e dintorni sono una decina le scuole di italiano e tutte hanno alla base il denominatore comune dell’impegno, e della disponibilità degli insegnanti.
Vi è però una caratteristica che contraddistingue la Scuola di Rebbio: l’accoglienza !!
I 30 volontari che con dedizione mettono a disposizione sia la propria esperienza di insegnamento pluriennale sia il proprio entusiasmo giovanile, sanno che se è importante ed essenziale far imparare termini, vocaboli, verbi, modi di dire, ecc. è altrettanto importante trasmettere a chi arriva in Italia il calore dell’accoglienza, la percezione di essere considerati come fratelli, come persone, non come stranieri, e men che meno come estranei.
La scuola serale di Rebbio, nata nell’inverno 2016, ha due caratteristiche principali:
l’accoglienza di tutti e tutte, in particolare persone fuoriuscite dal circuito istituzionale, e le lezioni si fanno in piccoli gruppi, in modo da favorire le relazioni tra insegnanti e alunni e poter dedicare più tempo e attenzione a ciascuno. Oltre all’insegnamento dell’italiano, organizziamo un corso di informatica di base e attività extrascolastiche, ad esempio la visione di film.
San Vitale
La Scuola San Vitale nasce nel 2010 ed è ospitata nell’oratorio della chiesa di Sant’Orsola dove si sono attrezzate le aule con il contributo della Caritas.
Nasce per rispondere alle esigenze della comunità. Inizialmente raccoglie l’eredità delle Suore di “Casa Nazareth”, impegnate nell’accoglienza di giovani donne, per la maggior parte straniere, vittime della tratta: la conoscenza dell’italiano costituisce per loro un passo fondamentale per affrancarsi e iniziare un percorso di rinascita e autonomia. Successivamente la Scuola San Vitale si apre alla loro accoglienza come si apre all’accoglienza di tutti gli stranieri (dal laureato all’analfabeta) che chiedono di imparare la lingua per “capire e farsi capire”, unico modo per entrare in contatto con le persone e creare relazioni.
Nel corso degli anni il numero dei volontari varia, come variano, in parte, le caratteristiche dell’utenza: la flessibilità organizzativa per meglio rispondere alle richieste che via via emergono è una costante. Così nel 2015 con l’arrivo di iscrizioni numerose da parte di ragazzi e ragazze ucraini in fuga dalla guerra; così dal 2016 i volontari organizzano corsi mattutini per meglio accogliere i richiedenti asilo anche ospiti di cooperative. E aumenta il numero delle persone sudamericane che si affacciano alle aule.
Il numero delle iscrizioni e dei volontari sta crescendo rapidamente. La scuola, anche per la sua posizione in Como, è diventata un punto di riferimento.
Cresce in tutti i volontari l’esigenza di prepararsi per offrire un’accoglienza sempre migliore: cresce infatti la consapevolezza che la decisione di iscriversi e la frequenza alla scuola costituiscono per molti dei nostri studenti e studentesse il primo significativo momento di incontro e di relazione.
Tavernerio
Vorremmo avere uno stile accogliente e attento alle esigenze di tutti. Abbiamo orari diversificati in 4 giorni e diamo la libera possibilità di frequentare per uno o più giorni. Durante le ore di lezione offriamo ai bimbi uno spazio di gioco interculturale con la presenza di qualche bambino italiano che si è spontaneamente aggregato. Siamo convinti che la lingua sia uno strumento fondamentale per l’integrazione: vorremmo che soprattutto le donne, che sono l’85%, riuscissero a comunicare più facilmente con gli insegnanti dei loro figli, coi medici e le persone del paese, comprendendo meglio la realtà in cui vivono.
Rete delle scuole di italiano per stranieri/e di Como
Barbara Rodighiero tel. 3510922070