“Difficile liberarsi del proprio passato”. Ore 20.30, Michele Serra presenta a Parolario “Le cose che bruciano”

Parolario 2019 segna una tacca sul calcio del suo (letterario) fucile già al secondo giorno. Non ha impallinato un tacchino selvatico, ma Michele Serra, l’uomo delle amache, la seguitissima rubrica che tiene su Repubblica, che per la prima volta partecipa al festival di letteratura comasco.
Però un po’ selvatico Serra lo è, pochissime apparizioni televisive, niente profili social, interviste col contagocce. Il suo ultimo libro “Le cose che bruciano” (Feltrinelli), racconta, in prima persona, il ritiro dalla politica di, Attilio Campi, un 48enne deluso dopo che la sua proposta di legge sull’obbligo della divisa a scuola viene bocciata in Parlamento, sbeffeggiata da avversari, ma anche colleghi di partito e, ancor più pesante, diventa il bersaglio del tiro incrociato sui social.
Nel suo ritiro agreste Campi si trova a fare i conti non solo sulla sua attività politica, ma sulla sua vita in generale. Vorrebbe liberarsi di tutte le some che gli impediscono salvezza e leggerezza, vorrebbe sbarazzarsi della gelosia nei confronti della moglie spesso assente, o delle pesanti eredità della madre e della zia Vanda. Pesanti anche in termini di ingombro, casse e casse di libri, lettere, fotografie, per disfarsi delle quali sogna ogni giorno un falò diverso, senza riuscire mai a realizzarlo. Il cammino verso l’umiltà è fatto di continui inciampi, arresti e salite, ma l’importante non è il traguardo, è il percorso.
Scritto con lo stile svelto di Serra, “Le cose che bruciano” è un libro capace di interrogare e farci riflettere su alcuni temi non da poco, quali il valore della solitudine, l’importanza di fare pace con il nostro passato, e la necessità di trovare un equilibrio nella nostra vita sociale e social.
Nell’incontro di questa sera nel salone di Villa Olmo (ore 20,30), Michele Serra dialogherà con il giornalista Alessio Brunialti. Sarà una chiacchierata
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a scrivere, prima l’Unità, poi i satirici Tango e Cuore e, dai quarant’anni in avanti, solo libri. Attualmente colalbora con Repubblica e l’Espresso. Nella seconda di copertina di ogni suo libro, alla voce biografia, si trova l’ammissione questa dicitura: “ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere”.