Melodramma sul red carpet. Buona la prima di una Traviata tra glamour e tradizione
Con un caldo africano che ha costretto molti ad abdicare al bon ton teatrale, è andata in scena ieri sera all’Arena del Teatro Sociale, La Traviata, l’opera di Giuseppe Verdi allestita da Andrea Bernard per il progetto 200.com di AsLiCo. E’ stato il debutto della XII edizione del Festival Como Città della Musica e bisogna dire che di città ne è entrata una bella fetta nelle 3 ore e mezza di spettacolo, a cominciare dal coro di 320 cittadini che per lunghi mesi hanno studiato le arie, i movimenti, i costumi e gli accessori, risultando, alla fine. co-protagonisti a tutti gli effetti, a finaco di una attualissima Violetta interpretata dal soprano Sarah Tisba e un Alfredo un po’ più tradizionale con il volto e la voce di Alessandro Fantoni.
Come racconta la storia de La Traviata, mutuata su quella de La signora delle Camelie, alla fine Violetta muore. Muore così come è morta decine di migliaia di volte da quasi duecento anni a questa parte, muore tra le braccia di Alfredo. Quello che ieri sera è stato diversa, ed estremamente innovativa, è la messa in scena totale che non si riduce ai cantanti e figuranti in palcoscenico, ma comprende la platea e addirittura il pubblico chiamato a fare la sua parte nel I atto.
Ma vale la pena tornare ai minuti prima dell’inizio dell’opera, ancor prima che vengano aperti i cancelli dell’Arena, perchè lo spettacolo comincia già per strada. Come avviene fuori da ogni evento frequentato da VIP dello spettacolo, numerose troupe televisive si scatenano a caccia di interviste cui eccentrici personaggi si sottopongono più o meno volentieri. La recita è iniziata così, anche se agli spettatori in attesa di entrare occorrono alcuni minuti per rendersi conto che giornalisti, cameramen ed intervistati non sono altro che i coristi dei 200.com. Il gioco continuerà, sempre più coinvolgente, anche all’interno dove un tappeto rosso steso lungo tutta l’Arena fungerà da palco per tutta la prima parte dell’opera.
Colpo di teatro: Violetta e il suo accompagnatore entrano in Arena a bordo di un’auto dai vetri oscurati e da quel momento, l’opera che Giuseppe Verdi e il librettista Francesco Maria Piave avevano immaginato di aprire in uno sfarzoso salone delle feste, qui inizia in uno show hollywoodiano con tanto di cameraman, questa volta vero, che rimanda sul grande schermo “morbosi” primi piani alternati a carrellate sul red carpet. In tutto questo il pubblico del 1°settore, completamente libero dalle sedie, è chiamato a fare, seguendo la partitura, da folla di fan in delirio, da festosi ballerini infine da “brindatori” ne’ lieti calici nel momento di una delle arie più celebri de La Traviata. Tutti in piedi fino alla fine del I atto, durante il quale Flora presenta Alfredo a Violetta e l’amore fa breccia nel cuore di lei, fin lì restia a legami così stretti.

Nell’intervallo vengono riposizionate le sedute e anche l’opera rientra nei canoni più tradizionali con l’avvento in scena di Giorgio Germont, il padre di Alfredo, interpretato dal baritono Michele Patti (unanimi consensi per la sua superba prestazione). Sul finire dell’atto, ecco un nuovo colpo di glamour. L’occasione è la festa a casa di Flora, dove, in un tripudio di colori, costumi e tutto il coro (320 persone), in scena, ecco che arriva la torta a sorpresa, che sarebbe anche piaciuta al Giuseppe Verdi se solo se la fosse immaginata. Qual’è la sorpresa non ve lo raccontiamo perchè vale la pena di scoprire questa e le altre sorprese che La Traviata firmata dal giovane regista Andrea Bernard ha riservato al pubblico comasco (ma anche ai molti turisti che affollavano l’Arena del Sociale).
Nelle intenzioni degli autori ottocenteschi la protagonista Violetta, una cortigiana travolta dall’amore per un giovane di buona famiglia, è la rappresentazione di una donna molto radicata nell’epoca storica. La stessa cosa è per questa Traviata 2.0 dove Violetta è una donna di spettacolo, una influencer, sempre al centro dei media, e dei social in particolare, con uno stuolo di ammiratori, ma anche con molti haters che le vogliono male, come Giorgio Germont e questo, insieme all’abbandono da parte di tutti quegli amici goderecci, che la condurrà alla morte.

Ci sono altre due repliche nel programma del Festival Como Città della Musica, domani, sabato 29 giugno e martedì 2 luglio. Vale la pena di provare ad acquistare uno degli ultimi biglietti disponibili. E’ una Traviata che saprà stupirvi

VOLTI ALLA PRIMA DI TRAVIATA

il direttore Alessandro Palumbo e la presidente AsLi Co Fedora Sorrentino commossa

Fedora Sorrentino con Anna Veronelli, presidente del Consiglio Comunale di Como e appassionata d’opera
Barbara Minghetti con Vittorio Nessi