Inverigo, lo fa lavorare per 16 ore per neppure 50 euro: finisce in manette



Carabinieri ed Ispettorato del lavoro lo sorprendono dopo alcuni pedinamenti: arrestato un peruviano che lo sfruttava per il trasporto ed il montaggio di elettrodomestici. Il dettaglio
Una persona arrestata per “caporalato” ad Inverigo. Si, proprio questa l’accusa mossa dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Como (NIL), funzionalmente dipendente dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) di Como –Lecco, con il supporto dei Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Tutela Lavoro di Roma.
L’attività investigativa, avviata circa 2 mesi fa si è avvalsa dell’utilizzo di supporti tecnici; questo ha permesso di monitorare l’attività illecita conducendo all’identificazione ed all’arresto in flagranza di reato del titolare di un azienda specializzata nel trasporto e montaggio di elettrodomestici, Il titolare della società, un cittadino peruviano residente a Milano, è stato a lungo seguito nei suoi spostamenti che si svolgevano su tutto il territorio della Lombardia.. L’attività lavorativa che si sviluppava fin dalle prime ore della mattina con carico di elettrodomestici
presso un deposito di Inverigo, prevedeva consegne a domicilio dei consumatori, per conto di grandi catene di distribuzione.
La persona arrestata, nello svolgimento della sua attività di autotrasportatore, si avvaleva dell’impiego a vario titolo di alcuni lavoratori stranieri; tra questi un operaio di nazionalità albanese, al quale veniva corrisposto un compenso irrisorio , se rapportato all’ impegno lavorativo svolto, durava anche oltre le 16 ore giornaliere; il tutto approfittando dello stato di bisogno e della sua condizione di clandestinità.
Nello specifico l’impiego avveniva su base giornaliera, a fronte del quale veniva corrisposta una
retribuzione di 50 euro per 16 ore consecutive di lavoro, calcolata in circa 3,12 euro all’ora ed effettuando
percorsi giornalieri che arrivavano anche 600 chilometri totali in una sola giornata. L’azienda di cui la persona arrestata è socio amministratore, è anche risultata priva del Documento valutazione rischi e degli altri obblighi in capo al datore di lavoro previsti dalla normativa di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.