Festival Como Città della Musica: gli “Uomini in frac” vestono di jazz le canzoni di Modugno

10 luglio 2019 | 19:46
Share0
Festival Como Città della Musica: gli “Uomini in frac” vestono di jazz le canzoni di Modugno
Festival Como Città della Musica: gli “Uomini in frac” vestono di jazz le canzoni di Modugno
Festival Como Città della Musica: gli “Uomini in frac” vestono di jazz le canzoni di Modugno

Il Festival Como Città della Musica si appresta al gran finale con tre spettacoli di fila nell’ Arena del Teatro Sociale: domani il concerto dei Negrita, la rock band aretina che celebra con questo tour i 25 anni di carriera, l’omaggio a Domenico Modugno, infine la milonga del tango sabato.

Gli “Uomini in Frac” saliranno sul palco venerdì, 12 luglio alle ore 21.30. Nel dress code che si rifà alla celebre canzone di Modugno (E’ giunta mezzanotte, Si spengono i rumori, Si spegne anche l’insegna Di quel’ultimo caffè…), ci saranno  Peppe Servillo. voce degli Avion Travel, e  il musicista Furio Di Castri insieme un ensemble  formata da esponenti di spicco del jazz italiano, per presentare la loro visione del mondo di Domenico Modugno, uomo dal cuore antico e dal linguaggio nuovo, saldamente radicato nella tradizione popolare”, un “patrimonio nazionale”.

Toccherà al sax di Javier Girotto, alla tromba di Fabrizio Bosso, al piano di Rita Marcotulli, alla batteria di Mattia Barbieri e al contrabbasso di Furio Di Castri, trovare la fusione tra un’anima jazz e quella del cantante di Polignano, arrangiando in modo nuovo brani intramontabili lasciando immutate la poesia, il gioco, la sensibilità, la vena folk.

Modugno è un monumento della canzone italiana, il suo urlo a braccia aperte “volare” proietta l’Italia dentro il boom economico, dentro la modernità e nel mondo, rivoluziona la canzone, da allora in avanti non più figlia solo del “belcanto”; Modugno trasforma le melodie e il linguaggio, ma resta saldamente radicato nella tradizione popolare, ha un cuore antico e un linguaggio nuovo, se ne infischia delle mode, è un classico.
Ma il jazz non ha paura dei classici; le sue modificazioni e trasformazioni di un repertorio vengono dalla conoscenza, dalla riflessione, dall’empatia: la poesia, il paradosso dell’interpretazione jazz sono il risultato di una frequentazione affettuosa, non un tradimento. Non si può chiedere al jazz di essere filologico, di mantenere una distanza snob dall’originale.
Che del resto qui non potrebbe esistere, visto l’elenco degli Uomini in frac: un cantante che più “teatrale” non si può, Servillo. Di Castri che invita a seguire le piste inesplorate del continente Modugno, i colori esotici, gli echi delle bande, gli accenti folk; la tromba raffinata e potente di Fabrizio Bosso; le ance di Girotto, tra melodia e Sud America; il pianoforte di Rita Marcotulli,
intenso indagatore dei meandri melodici e armonici del repertorio italiano; la ritmica ricca e up-todate di Barbieri.

festival como città della musica 2019 uomini in frac

Pasqualino marajà si mischia con l’Art Ensemble of Chicago; Lu minatori con Duke Ellington; Vecchio frac con Leonard Coen…Una formula vincente e di successo, capace di prendere per mano il pubblico e portarlo in un  mondo di suoni, dove momenti al limite del free jazz si fondono e risolvono nelle celebri melodie dell’artista di Polignano, che da un secolo sono parte integrante del reticolo sociale italiano.
Sarà una nuova occasione per il pubblico comasco per ammirare ancora Fabrizio Bosso, molto applaudito lo scorso marzo al Teatro Sociale di Como all’interno della Lunga notte jazz.

INFO
Biglietti a 20€/15€ + prevendita, in vendita presso la biglietteria del Teatro oppure online su
www.teatrosocialecomo.it.
In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà in Teatro.

festival como città della musica 2019 uomini in frac

ARENA DEL TEATRO SOCIALE DI COMO
venerdì, 12 luglio 2019 – ore 21.30
UOMINI IN FRAC
Omaggio a Domenico Modugno
Un progetto di Peppe Servillo, Furio Di Castri

Selene
Tu sì na cosa grande
Lu minaturi
Vecchio frack
Lazzarella
Musetto
Cosa sono le nuvole
Lu pisci spada
Amara terra mia
Sole malato
Pasqualino maragia’
Nel blu dipinto di blu

Voce Peppe Servillo
Sax Javier Girotto
Tromba Fabrizio Bosso
Contrabbasso Furio Di Castri
Pianoforte Rita Marcotulli
Batteria Mattia Barbieri

in collaborazione con ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna
Peppe