Grande successo per “Interference” a San Pietro in Atrio. Visitiamo la mostra con Fabrizio Bellanca
C’è tempo fino a domenica 4 agosto per visitare la bella mostra di arte contemporanea “Interference” allestita a San Pietro in Atrio (via Rovelli Como, ingresso libero), che sta ottenendo un grande successo di pubblico- Nei primi quindici giorni di apertura è stata, infatti, visitata da più di 3.000 persone, non solo comaschi ma anche da tantissimi turisti da tutta Italia, Stati Uniti, Germania, Francia, Argentina e Australia che hanno ammirato le 20 opere esposte che indagano sul rapporto uomo tecnologia.
“Una bellissima avventura in cui si miscelano senso, sogno, significante e significato, in maniera perfettamente armoniosa ed emozionate” sono entusiasti i commenti sul libro delle visite, come Simone da Malta che scrive “la mostra ti fa aprire gli occhi, una magnifica interpretazione del mondo di oggi che mi trova d’accordo nel più forte ma semplice dei modi”, o ancora un visitatore da Sidney “mostra fantastica sulle interferenze della tecnologia dei nostri giorni moderni che ti da molto da pensare”, e non manca un invito a replicare in Francia da parte di Guillaume ed Eléonore “Continuate così, mostra top! Non esitate a venire a Nantes siete i benvenuti!”
Ciaocomo ha visitato la mostra in compagnia di Fabrizio Bellanca, l’unico artista italiano ad esporre in “Interference”, nel video ci illustra quattro opere esplicative di come i 7 artisti protagonisti dell’esposizione, hanno riflettuto sull’interferenza che le tecnologie moderne hanno nella nostra vita. Oltre al comasco Bellanca gli artisti sono: Sheila Elias (USA), Andres Levin (Venezuela), Duvier del Dago (Cuba), Nicholas Berdysheff (Georgia), Julio Figueroa Beltran (Cuba) e Hongtao Zhou (Cina).
Applicazioni, social network e siti internet hanno portato maggiore connessione, ma hanno anche svelato sempre più informazioni sull’identità, le abitudini e i consumi degli utenti. Problematiche riguardanti la privacy hanno recentemente investito colossi quali Facebook e, proprio in questi giorni, Faceapp, applicazione che modifica i tratti somatici invecchiando il volto delle persone. I dati e le informazioni che gli utenti consegnano ogni giorno a piattaforme di questo genere possono essere utilizzati a fini commerciali o per altri scopi. Ma realmente a chi consegniamo tutti questi dati? Come vengono riutilizzati una volta depositati nei server? E, soprattutto, che interferenza hanno nella nostra sfera privata? Sono questi alcuni degli interrogativi a cui hanno cercato di rispondere gli artisti.
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Curatrice della mostra Roberta Gonella (fondatrice di Visionary Art Trends con sede a Zurigo) con Johann Burkhard – pioniere elvetico di Internet (co-fondatore del sito Internet di comparazione www.comparis.ch, tra i più utilizzati della Svizzera e proprietario della galleria Arte Morfosis a Zurigo) – con la collaborazione di Delphine Desoutter.
La mostra gode del patrocinio e della collaborazione del Comune di Como – Assessorato alla Cultura.