Sorico, il fratello ammette il litigio e resta in cella:”Non pensavo di averlo ferito…”
Pietro Sandrini parla al giudice dopo il fermo: è accusato di omicidio volontario. Lui cerca di minimizzare con questa versione
Parla al giudice Carlo Cecchetti che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per lui. E tenta di spiegare – a modo suo – la versione dei fatti. E poi minimizza le accuse di carabinieri e Procura di Como che gli contestano l’omicidio volontario. “Non pensavo a questo, si l’ho colpito con un pezzo di ferro, ma non mi sono accorto che era ferito perchè era buio……”. Pietro Sandrini, il 43enne dell’alto lago arrestato dai carabinieri di Menaggio con l’accusa di aver ucciso il fratello Arno, resta in carcere al Bassone dove i militari lo hanno portato.
Le conclusioni degli inquirenti pienamente supportate dalla sua confessione. Arno Sandrini è stato trovato morto nella sua abitazione di Sorico, alto lago, lo scorso mese di marzo. Quattro mesi dopo i carabinieri sono riusciti a chiudere il cerchio del decesso accusando Pietro del delitto: la causa scatenante un litigio per una bolletta della luce non pagata. L’uomo, 43 anni, ha negato con forza di aver usato un coltello o un taglierino per ferire alla gamba il fratello. Una ferita molto profonda, provocata da una lama tagliente, che ha causato una emorragia fatale favorita anche dall’assunzione di medicinali anticoagulanti da parte di Arno.