Sciopero per la vigilanza privata: presidio in Prefettura, le richieste dei sindacati





Oggi e domani astensione dal lavoro per la categoria. Contratto scaduto da 4 anni:”Proposti incrementi di salario vergognosi”
Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs a tutto c’è un limite, e i lavoratori meritano rispetto e un contratto dignitoso. Per questo oggi e domani pure è previsto uno sciopero unitario nazionale di tutto il settore. A Como stamane è stato organizzato (foto sopra) un presidio davanti alla prefettura di Como (parteciperà anche una delegazione proveniente da Lecco). I sindacati sono stati ricevuti dal prefetto Ignazio Coccia per illustrare le ragioni dello sciopero.
Sono circa 15 mila nella sola Lombardia, gli addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. A Como hanno sede due aziende tra le più importanti di tutto il territorio nazionale: Sicuritalia e Vedetta 2 Mondialpol. Ma csi cono anche altre realtà come la Civis. Il contratto è scaduto nel 2015: «Una trattativa iniziata ben più di tre anni fa – spiegano i sindacati – e che oggi, nonostante le proposte concrete fatte dalle organizzazioni sindacali, non ha ancora definito punti cruciali per i lavoratori come gli incrementi salariali, i cambi d’appalto, la classificazione del personale, la salute e la sicurezza, e la contrattazione di secondo livello. Non è accettabile che le associazioni datoriali continuino a presentarsi al tavolo con posizioni inammissibili e a totale svantaggio dei lavoratori su vari articoli del contratto nazionale. Gli incrementi salariali proposti sono a dir poco vergognosi, così come la richiesta di una flessibilità assoluta a favore delle sole imprese risulta inaccettabile. Emerge una mancanza di rispetto nei confronti dei migliaia di lavoratori di un settore tanto delicato, quanto complesso».
Da qui, la richiesta alla politica e al Governo. «Ci aspettiamo – chiudono i sindacati – che non si limitino solo ad affidare buona parte della sicurezza del Paese a questi lavoratori, ma che si impegnino anche a restituire dignità agli stessi attraverso il valore del lavoro, dei contratti nazionali e della loro applicazione. A maggior ragione per un settore strategico per la sicurezza dei cittadini, dove le politiche di dumping contrattuale, in barba alle norme in materia di appalti, sono all’ordine del giorno»