Grand Hotel Villa Serbelloni n.1 in Italia e 43° al mondo. Il segreto? Un ambiente famigliare a 5 stelle

L’accoglienza negli hotel del Lago di Como conquista un altro prestigioso riconoscimento internazionale: il Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio ha trionfato al Travel+Leisure World’s Best Awards 2019 dove è stato premiato come il resort n.1 in Italia e come il n. 3 in Europa. 

Questa importante struttura ricettiva, ancora indipendente condotta dalla famiglia Bucher dal 1918, celebra l’eccellenza italiana e il fascino senza tempo del Lago di Como sulle cui acque scintillanti si affaccia offrendo ai suoi ospiti uno dei paesaggi più iconici d’Italia. Nel corso degli anni il Grand Hotel è stata una destinazione storica per ospiti illustri e aristocratici, membri di famiglie reali, statisti e star del cinema. Tra questi, per citare alcuni nomi, ci sono Winston Churchill, J. F. Kennedy, Theodore Roosevelt, Clark Gable, Robert Mitchum, Al Pacino e altri.

Il suo servizio di lusso a cinque stelle, il ristorante stellato Michelin The Mistral – che è ormai la star da 14 anni ed è guidato dal maestro di cucina molecolare italiana Ettore Bocchia – e una spa attrezzata e accogliente, completano la meraviglia del Grand Hotel Villa Serbellonil, che sorge su un promontorio proiettato verso il centro del lago, coronato da verdi montagne e circondato da magnifici giardini all’italiana.

All’interno, gli affreschi e i dipinti di scene mitologiche alle pareti catturano l’attenzione degli ospiti, così come i soffitti a cassettoni affrescati, gli arazzi d’epoca e i lampadari di cristallo di Murano. La solennità delle scale in marmo è mozzafiato, così come la salle à manger, una sala in stile reale illuminata da candelieri in bronzo e cristallo, la cui maestosità è amplificata da grandi specchi.

L’eccellenza consolidata del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, 1° in Italia, 3° in Europa, si è aggiudicata il 43 ° posto a livello globale al Travel+Leisure World’s Best Awards 2019. La cerimonia di premiazione si è svolta a New York in una serata glamour nella quale Jacqueline Gifford e Jay Meyer, rispettivamente caporedattore ed editore di Travel + Leisure, hanno accolto personalità dello spettacolo nonché alcuni leader nel settore dell’ospitalità internazionale.

A ricevere il prestigioso premio per Villa Serbelloni, c’era Jan Bucher, figlio degli attuali proprietari e futuro amministratore delegato, che,  insieme ai suoi fratelli, rappresentano la quarta generazione alla guida del Grand Hotel: “Ho trascorso gli ultimi sei anni di lavoro nei più importanti hotel di lusso del mondo per imparare dai migliori e mettere questa esperienza al servizio del Grand Hotel Villa Serbelloni, che è stata anche la casa della mia famiglia per ben 101 anni – ha dichiarato Jan Bucher – Questo è il mio primo anno a Bellagio e non potevo desiderare un inizio migliore “.

Gianfranco Bucher, CEO del Villa Serbelloni e padre di Jan, ha commentato: “Le destinazioni di lusso sono in aumento, i clienti sono sempre più esigenti, le catene alberghiere crescono sempre di più con nuove acquisizioni, questo premio ci riempie ancor più di gioia in quanto la nostra è una struttura indipendente. Lavoriamo sodo e con passione per mantenere gli standard elevati e sottolineare ciò che rende questa villa risalente al 1872 così unica.”

Antonio Calzolaro, direttore generale, ha rivelato la ricetta segreta del successo dell’hotel bellagino : “Oltre alla sua posizione unica e al suo carattere storico, la forza del Grand Hotel risiede nel suo staff. Crediamo che i dipendenti, al fine di far stare bene i nostri ospiti, debbano innanzitutto sentirsi bene nello svolgimento del proprio lavoro. Ci sforziamo di assicurarci che i nostri dipendenti siano fedeli a noi, ma anche perché è molto bello quando un ospite torna dopo alcuni anni e trova un volto amichevole che già conosce i suoi gusti e preferenze. Non è un caso che questo hotel sia gestito da una famiglia e ci piace pensare che i nostri ospiti possano godere di un ambiente lussuoso con tutti i comfort allo stesso tempo sentendosi a proprio agio come se fossero in un contesto familiare”.