Conte si dimette in Senato, la crisi è aperta: Locatelli, solo un mese da Ministro
Sviluppi importanti oggi a Roma. L’ex vice-sindaco di Como in carica poche settimane. Oggi i discorsi al vetriolo di premier e dei suoi due vice. Stasera da Mattarella.
l premier Giuseppe Conte si dimette tra gli applausi dei senatori 5stelle. Il presidente del Consiglio parlando in Senato nel pieno della crisi di governo ha annunciato di chiudere qui l’esperienza di governo. Ha avuto parole di fuoco per il suo vice Salvini che poi ha replicato dai banchi dei senatori della Lega:”Io sono un uomo libero e non ho paura di andare a votare”, così Salvini.
Conte è entrato nell’aula del Senato tra gli applausi dei senatori M5S ma non di quelli della Lega. Ha stretto la mano calorosamente a Matteo Salvini, con cui ha scambiato due parole all’orecchio: quindi ha stretto la mano, uno ad uno, a tutti i ministri della Lega in piedi alle sue spalle. Tra di loro anche la comasca Alessandra Locatelli per la quale l’esperienza sta per chiudersi nel modo piu’ inatteso possibile. Era stata nominata ai primi di luglio: dopo poco piu’ di un mese anche la sua esperienza cone MInistro è al capolinea. Quando si è seduto, Salvini si è accomodato accanto a lui. Conte è seduto tra i vicepremier Salvini e Di Maio.
“Ho la profonda convinzione che il confronto in questa aula sia lo strumento più efficace per il buon funzionamento di una democrazia parlamentare“, ha detto Conte all’inizio del suo discorso.
“L’unica sede in cui il confronto può svolgersi in modo trasparente è il Parlamento. L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”. La crisi interrompe un’azione di governo che procedeva operosamente”.
Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”.
E ancora: “La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito. I comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal ministro dell’interno rivelano scarsa responsabilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale. Mi assumo la responsabilità di quello che dico“.
La Lega ha applaudito solo quando Conte ha detto che bisogna “far votare i cittadini”. L’opposizione non esprime alcun sentimento durante il dibattito. Matteo Renzi ha sorriso. “Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità alla base dello Stato moderno. La crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta“, ha affermato Conte annunciando di rassegnare le dimissioni da Mattarella nelle prossime ore.”Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato. Colgo l’occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato“.
Dopo il discorso di Conte, la parola al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Grazie e finalmente!”, ha detto, “Rifarei tutto quello che ho fatto. Con la grande forza di essere un uomo libero e che non ho paura del giudizio degli italiani. Dopo questo anno di governo, porto a casa un’Italia più sicura“. Prima del discorso di Conte un messaggio di fiducia del vicepremier Giuseppe Di Maio,
“Caro Giuseppe oggi è un giorno importante – ha scritto su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio -. Il giorno in cui la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe per aver deciso di far crollare tutto, aprendo una crisi in pieno agosto, in spiaggia, solo per rincorrere i sondaggi. Oggi al Senato, i ministri M5S saranno al tuo fianco.
Ci presenteremo a testa alta. Qualunque cosa accada volevo dirti che è stato un onore lavorare insieme in questo governo. Sei una perla rara, un servitore della Nazione che l’Italia non può perdere”.
Per Como la fine di questo governo significa lo stop dell’attività di Ministro di Alessandra Locatelli, certo, ma anche quella del sottosegretario del Ministero, il canturino Nicola Molteni, entrambi uomini della Lega e molto lergati a Salvini.