Il Festival internazionale di narrazione di Arzo “Per una scena giovane”

24 agosto 2019 | 15:13
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Il Festival internazionale di narrazione di Arzo “Per una scena giovane”
Il Festival internazionale di narrazione di Arzo “Per una scena giovane”
Il Festival internazionale di narrazione di Arzo “Per una scena giovane”
Il Festival internazionale di narrazione di Arzo “Per una scena giovane”

Dal 29 agosto all’1 settembre la caratteristica località di Arzo sopra Mendrisio, ospiterà la XX° edizione del festival di narrazione che, da sempre, si distingue per la sua proposta ricca e articolata, pensata per tutte le fasce d’età: bambini, giovani e adulti.
Ed è proprio ai giovani spettatori che sono dedicati i lavori delle attrici Naya Dedemailan e Monica Ceccardi.

Domenica 1 settembre alle ore 16.15 Naya Dedemailan è in scena, per la regia di Roberto Anglisani, con Se mi Amy. Lo spettacolo risponde al desiderio dell’artista di riflettere sul mondo adolescenziale e sulle sue fragilità, attraverso la creazione di spettacoli potenti e vitali. Con Se mi Amy, l’attrice, affronta il tema della dipendenza da alcool, di cui sono vittima i due giovani protagonisti, Elen ed Alan. La scena si anima con la loro fragilità e la loro lotta, con le sfiancanti battaglie, le piccole vittorie e le brucianti ricadute. Sullo sfondo, come compagna di viaggio, con la sua voce e la sua parabola tragica, c’è Amy Winehouse.
Il progetto è sostenuto da Radix Svizzera Italiana, associazione per la promozione della salute e la lotta contro le dipendenze, e dal Festival internazionale di narrazione di Arzo.

Il festival debutta ad Arzo la sera prima, sabato 31 agosto, alle ore 18.30, con lo spettacolo Il taccuino di Simone Weil, dal romanzo di Guia Risari, per la regia di Irene Fioravante, con Monica Ceccardi, prodotto da Bam!Bam! Teatro in collaborazione con Mab Ensamble.
In scena, in un monologo dedicato ai ragazzi, l’attrice narra ̶ attraverso il racconto della sua vita e dei suoi viaggi  una delle più grandi pensatrici del Novecento: Simone Weil. La storia della filosofa che si fece operaia, combattente e insegnante è un invito ad attivare l’intelligenza, a non cedere all’omologazione, a reclamare il diritto al rispetto e alla dignità.
Lo spettacolo è un potente omaggio alla libertà di pensiero e a «una figura fragile nel corpo, ma immortale nelle idee».

INFO FESTIVAL www.festivaldinarrazione.ch