Alcool ai minorenni nei locali, stangata della polizia locale. E salta anche una patente




Quattro casi accertati in poche ore. L’assessore Cattaneo:”Bravi gli agenti a scoprire queste persone scorrette: danneggiano anche la città”.
La stangata arriva durante il consueto “mercoledìdrink” di Cantù. Ad una settimana dal ragazzino – minorenne – trovato in coma etilico in piazza Garibaldi. La polizia locale ed i carabinieri ieri sera hanno intensificato i controlli in tutta la zona del centro Cantù per evitare comportamenti oltre il limite. E ancora una volta sono state sanzioni e conseguenze pesanti per chi è stato sorpreso dai controlli degli agenti e dei militari, alcuni di loro anche in borghese.. Una sessantina le auto controllate in tutto, prima e dopo la manifestazione in centro, utilizzati etilometro e telelaser. Tre i verbali elevati tra cui una mancata revisione.
Ma le sanzioni e le contestazioni più gravi riguardano la somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni. Tre casi accertati in un locale (a giovani con meno di 16 anni) – ed uno ad un ragazzo che i 18 anni non li aveva ancora compiuti. Assieme a queste violazioni anche altre amministrative sull’esposizione (mancante) di cartelli su orari e giochi all’interno dei locali. E poi un ragazzo trovato con la droga in tasca, un 30enne canturino con tasso alcolico due volte il superiore il limite ed appiedato in via Grandi.
L’assessore Cattaneo è il primo a dire grazie agli agenti del comandante Vincenzo Aiello che anche ieri sera hanno lavorato tanto per tenere la situazione sotto controllo:”Controlli che funzionano e che saranno ripetuti ancora – precisa il responsabile della sicurezza – nei prossimi giorni. Dico grazie agli agenti anche per la loro professionalità con la quale hanno scovato quei bar, in esigue minoranza, che svolgono la loro attività imprenditoriale in maniera scorretta e violando gli accordi ai quali tutti gli altri si sono attenuti. Il comportamentoi di queste persone – trovate dai nostri agenti – rischia di far demonizzare alcuni nostri eventi: non è giusto nè corretto”.