Fascinazioni esotiche in “Van Gogh e il Giappone” per Grande Arte al Cinema

14 settembre 2019 | 12:41
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Fascinazioni esotiche in “Van Gogh e il Giappone” per Grande Arte al Cinema
Fascinazioni esotiche in “Van Gogh e il Giappone” per Grande Arte al Cinema
Fascinazioni esotiche in “Van Gogh e il Giappone” per Grande Arte al Cinema

La nuova stagione della Grande Arte al Cinema debutta con un nuovo docufilm sulla folgorazione di Vincent Van Gogh per l’Arte giapponese. Da lunedì 16 a mercoledì 18 settembre all’UCI Cinemas Montano Lucino, ai Cinelandia Cà Merlata e Arosio-Brianza il film evento Van Gogh e il Giappone di David Bickerstaff. Allo Spazio Gloria di via Varesina arriverà solo martedì e mercoledì proiezione ore 21.

Il documentario porta gli spettatori dentro il profondo e intenso legame tra Van Gogh, il Giappone e il ruolo che l’arte di questo paese, mai visitato dall’artista, ebbe sul suo lavoro. Un viaggio tra le bellezze della Provenza, l’enigma del Giappone e le sale della mostra ospitata nel 2018 al Van Gogh Museum di Amsterdam.

Oltre a indagare la tendenza del japonismeVan Gogh e il Giappone guiderà gli spettatori attraverso l’arte del calligrafo Tomoko Kawao e dell’artista performativo Tatsumi Orimoto per comprendere appieno lo spirito e le caratteristiche dell’arte del Sol Levante.

la grande arte al cinema van gogh e il giappone

Quando a metà dell’800 il Giappone si aprì all’Occidente, Parigi venne inondata di tutto ciò che era giapponese sotto forma di oggetti decorativi e stampe colorate impresse con matrici di legno chiamate ‘ukiyo-e’ (letteralmente “immagini del mondo fluttuante”). Van Gogh rimase affascinato da tutti gli elementi di questa straordinaria cultura visiva e dal modo in cui potevano essere adattati alla ricerca di una nuova visione. Lesse le descrizioni del Giappone, acquistò stampe per tappezzare la sua stanza e studiò attentamente le opere giapponesi, soffermandosi sulle figure femminili nei giardini o sui bagnasciuga, su fiori, alberi e rami contorti. Apprezzava le linee e la purezza compositiva di quei lavori, tanto da farne una fonte d’ispirazione imprescindibile per la sua pittura.

Dopo aver lasciato Parigi per la Provenza, Van Gogh scoprì un paesaggio magnifico, una luce potente, una popolazione dai costumi tradizionali e per certi versi “esotici”, capaci di dialogare con la sua visione idealizzata del Giappone e con il suo “sogno” giapponese.

Dopo  Van Gogh e il Giappone di David Bickerstaff  il ciclo La Grande Arte al Cinema proseguirà con Ermitage, il potere dell’arte ad ottobre e Frida – Viva la vida a novembre