Ecco il Lombardia numero 113: finale mozzafiato per entrare tra i big del ciclismo

16 settembre 2019 | 17:18
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Oggi la presentazione a Bergamo, presenti anche gli assessori Galli e Gentilini. Un anno fa Pinot su Nibali. Tracciato tra i più belli al mondo

Eccolo qui, con il suo fascino di sempre. Stavolta presentazione a Bergamo nel nome e nel ricordo dell’immenso Felice Gimondi, poi arrivo a Como. Appuntamento il 12 ottobre:  243 chilometri. Finale classico con l’ultimo trampolino di San Fermo della Battaglia, dove Nibali ha vinto nel 2015 e 2017. Sono i 70 chilometri finali più belli del ciclismo mondiale.  Ghisallo, poi il muro di Sormano, la picchiata su Nesso, la discesa verso Como e qui l’ascesa di Civiglio (come nell’ultimo Giro d’Italia a maggio) per poi scendere verso Como e risalire sull’ultima asperità della Valfresca. Un finale pazzesco del Giro di Lombardia numero 113, la Classicissima delle Foglie Morte (prima edizione 1905) che tra i cinque Monumenti è preceduta nel mondo soltanto dalla Parigi-Roubaix (117).

Si corre, come detto, sabato 12 ottobre: da Bergamo a Como, 243 chilometri. In questa edizione ritorna il finale classico con l’ultimo trampolino di San Fermo della Battaglia, dove Vincenzo Nibali ha costruito i suoi trionfi nel 2015 e 2017. Giro di Lombardia nel nome di Felice Gimondi, il grandissimo campione di questo sport morto il 16 agosto. Partenza da Bergamo, la sua città, e dedica della corsa a Felice. Ma non è soltanto un atto dovuto a una leggenda del ciclismo. Gimondi ha vinto due volte il Lombardia: nel 1966 e nel 1973 in maglia di campione del mondo. Un mese fa la morte del grande campione.

Il percorso è stato presentato oggi Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, con Loredana Poli, assessore allo sport di Bergamo, e Marco Galli, assessore allo sport di Como. Presente anche l’assessore a turismo e cultura Gwentilini “Il numero delle edizioni, 113, spiega bene il valore e la storia di questa corsa – dice Mauro Vegni -. Questo è uno degli eventi cardine del ciclismo e ha il percorso più duro del calendario. La corsa ha un appeal mondiale con 193 Paesi collegati nei cinque continenti”.

Tra i big ci saranno Nibali e Bernal, più Valverde e Alaphilippe: assente invece il francese Pinot, vincitore nel 2018. Al via 25 squadre: le 18 del World Tour e 7 wild-card tra cui tre italiane: Bardiani-Csf, Androni-Sidermec e Ktm-Selle Italia. Lo scorso anno successo per Pinot su un Nibali che ha cercato di restare attaccato in discesa dal Civiglio allo scatenato francese.