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Le tangenti al fisco: ora i due Pennestrì chiedono di patteggiare con risarcimento

21 settembre 2019 | 06:06
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Le tangenti al fisco: ora i due Pennestrì chiedono di patteggiare con risarcimento
Le tangenti al fisco: ora i due Pennestrì chiedono di patteggiare con risarcimento
Le tangenti al fisco: ora i due Pennestrì chiedono di patteggiare con risarcimento
Le tangenti al fisco: ora i due Pennestrì chiedono di patteggiare con risarcimento

Il legale presenta richiesta in Procura, manca ancora il parere del Pm. 55.000 euro a testa da restituire e poter uscire dal carcere.

Antonio e Stefano Pennestrì, padre e figlio commercialisti di Como tuttora in carcere per un presunto giro di tangenti pagate all’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, hanno chiesto di patteggiare. La richiesta formalizzata in Procura in queste ore dai legali dei due: 4 anni e 6 mesi per Antonio, tre anni per il figlio. Previsto anche un risarcimento di 55.000 euro a testa. Ora si aspetta il consenso del Pm titolare dell’inchiesta per poter ratificare l’accordo e definire la loro posizione. Con il patteggiamento chiuso e fissato nero su bianco a quel punto i due professionisti potrebbero uscire dal carcere dove tuttora sono rinchiusi da ormai oltre tre mesi.
Sono diversi i capi di imputazione contestati: reati che vanno dalla corruzione alla rivelazione del segreto d’ufficio alla frode fiscale. I due, dopo un iniziale silenzio, hanno ampiamente collaborato rispondendo alle domande del Pm e precisando nomi e cifre, ma anche circostanze. Ad incastrare i due anche diverse intercettazioni video nel loro studio professionale a pochi metri dal tribunale cittadino.