Delitto nel bosco: il marocchino ammette, la compagna strangolata per futili motivi




Ieri sera l’ammissione della responsabilità davanti a carabinieri e Pm. Era stato fermato per un controllo nel pomeriggio a MIlano. Nottata in cella.
Ampia confessione anche se ancora sotto choc. Poi anche la conferma da un testimone. “L’ho uccisa io, soffocata nella tenda…..”. Tutto drammaticamente vero. I carabinieri della compagnia di Cantù, assieme agli agenti della polizia locale di Milano che lo hanno fermato casualmente per un controllo nel capoluogo, hanno fermato ieri sera M.C., cittadino marocchino classe 1974, in Italia senza fissa dimora, irregolare sul territorio dello Stato. E’ accusato di omicidio.
Nella notte tra martedì e ieri, infatti, ha strangolato la convivente, cittadina marocchina anche lei, classe 1971, n Italia senza fissa dimora, irregolare sul territorio dello Stato. Il delitto nel bosco di Cadorago dove poi il corpo della donna è stato rinvenuto. Futili motivi per il loro litigio sfociato nell’omicidio. Sotto sequestro il bivacco dove è avvenuto il delitto.
Ieri sera il marocchino, davanti a carabinieri e Pm della Procura di Como, ha ammesso spontaneamente le proprie responsabilità; sono stati raccolti ulteriori elementi di riscontro da un testimone (presentatosi spontaneamente presso la Stazione Carabinieri di Lomazzo) che ha confermato gli indizi a carico del sospettato.
I successivi accertamenti, infine, hanno fatto emergere a carico del fermato una revoca della sospensione di ordine per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo, emesso in data 19 settembre 2019 dal Tribunale di Como per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. E’ stato dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto e associato presso la casa circondariale di Como.