L’overture del Guglielmo Tell saluta la “prima” del Teatro Sociale

Oggi è il giorno della “prima”. Anche se non è più come una volta nemmeno per la “bella società”, rimane un appuntamento significativo per una città dove il Teatro Sociale ricopre una gran parte della produzione culturale e, con la lirica, inizia una stagione che sarà ricca di spettacoli e approfondimenti. Poi una patina di glamour resta attaccata alla serata che vedrà molte Rsignore fedeli al dress to impress gentilmente richiesto da Fedora Sorrentino, presidente del teatro comasco. Se qualche lettrice è ancora indecisa su che abito indossare, ricordiamo che il tema della stagione è la Luna, perciò lasciatevi ispirare dal nostro astro.
Dopo il rito del foyer si aprirà il sipario sul Guglielmo Tell, l’ultima opera di Gioacchino Rossini andata in scena la prima volta in francese il 3 agosto 1829 all’Opera di Parigi cui seguirono 600 repliche. Tutto il mondo intellettuale dell’epoca ne rimase estasiato, Gaetano Donizetti affermò “Il primo e il terzo atto li ha scritti Rossini, il secondo atto Dio”, e Vincenzo Bellini “Il Guglielmo Tell fa sembrare tutta la musica contemporanea, inclusa la mia, l’opera di pigmei” .

Dunque un’opera monumentale e innovativa, ricca di arie, divenute celebri nel grande repertorio operistico, che questa sera alle ore 20 e sabato 28 settembre alla stessa ora, sarà rappresentata a Como nell’edizione italiana del 1831 per la regia di Arnaud Bernard e la direzione d’orchestra e concertazione di Carlo Goldstein, in un nuovo allestimento Teatri OperaLombardia in coproduzione con Fondazione Teatro Verdi di Pisa.
L’edizione italiana venne più volte rielaborata dal cigno di Pesaro, sia per motivi di censura, sia per connotare con un’accezione più intimistica il titolo che, al Teatro del Giglio di Lucca, nel 1831, non avrebbe potuto andare in scena con i presupposti del grand-opéra francese.
La produzione del Teatro Sociale mira a recuperare, grazie al lavoro svolto da Arnaud Bernard e Yamal das Irmich (collaboratore alla regia), Virgile Koering (scene), Carla Galleri (costumi), Fiammetta Baldiserri (luci) il carattere più delicato e raffinato dell’opera, con un taglio che porterà l’immaginazione degli spettatori a tornare all’età dell’innocenza e a rivivere così la storia leggendaria del celebre eroe ed arciere svizzero, che guidò la ribellione del popolo elvetico, contro la dominazione austriaca.
Si tratta dell’ultimo grande sforzo, che vide Rossini impegnato sul fronte teatrale; uomo legato ai classici e ai valori dell’illuminismo, si cimentò sul fronte patriottico, anche se “il contesto è politico” afferma il regista Arnaud Bernard “non si tratta di un’opera politica”. Nel corso delle diverse edizioni ottocentesche, che si susseguirono in tutta Europa, i personaggi subirono cambi di nome e la trama diverse censure, la partitura venne rivista e rielaborata più volte dall’autore.
Ultimi biglietti disponibili per il 26 settembre a partire da 24 euro e per il 28 settembre da 16 euro. Acquisto on line o alla biglietteria del teatro
Teatro Sociale di Como
Giovedì 26 settembre 2019, ore 20.00
Sabato 28 settembre 2019, ore 20.00
GUGLIELMO TELL
Melodramma tragico in quattro atti di Étienne de Jouy e Hippolyte-Louis-Florent Bis.
Traduzione italiana di Calisto Bassi Musica di Gioachino Rossini
Prima rappresentazione: Lucca, Teatro del Giglio, 17 settembre 1831
Guglielmo Tell: Gezim Myshketa, Michele Patti
Arnoldo: Giulio Pelligra, Matteo Falcier
Gualtiero Farst: Davide Giangregorio
Melchtal: Pietro Toscano
Jemmy: Barbara Massaro
Edwige: Irene Savignano
Un pescatore: Nico Franchini
Leutoldo: Luca Vianello
Gessler: Rocco Cavalluzzi
Matilde: Marigona Qerkezi, Clarissa Costanzo
Rodolfo: Giacomo Leone
Direttore
Carlo Goldstein
Regia
Arnaud Bernard