Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale

27 settembre 2019 | 10:13
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Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale
Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale
Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale
Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale
Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale
Un Guglielmo Tell tra fiaba e realtà “centra” la prima del Sociale

Con la direzione di Carlo Goldstein e la regia di Arnaud Bernard, il Guglielmo Tell di Gioachino Rossini ha aperto ieri la stagione lirica del Teatro Sociale di Como. L’opera comincia in una stanza borghese dell’Ottocento e una tavola che attende l’arrivo della famiglia per il momento della cena. Un bambino legge un libro di fiabe, rapito dalla storia che vi si narra: è il “Guglielmo Tell”.

La prima serata del Teatro Sociale di Como con il Guglielmo Tell

Che è la storia di un eroe che metterà a repentaglio la propria famiglia per aiutare il suo popolo e imbraccerà le armi pur non avendone la vocazione; storia che si innesta nella vicenda che, nel 1300, vide Svizzeri contro Austriaci, per seguire quell’ideale di indipendenza che si trasformò in reale lotta per la libertà. Un’opera monumentale, scritta per il vasto palcoscenico dell’Opéra Garnier di Parigi e successivamente riadattata nella versione italiana per raggiungere anche il pubblico di sale meno ampie.

La prima serata del Teatro Sociale di Como con il Guglielmo Tell

Al bambino solo sul palco del teatro si unisce, poco alla volta, tutta la famiglia, per quella cena che ospiterà, seguendo l’idea fiabesca del regista, feste nuziali, canti, giochi, campi di battaglia, cacciatori e pastori che tornano alle loro case, fino ad arrivare al fatidico momento della mela.

Una storia, quella di Guglielmo Tell, che porta in sé un grande valore insieme alla più grande paura: l’amore di un padre e il timore di non essere all’altezza delle prove che questo ruolo impone.

Nella piazza di Aldtorf, Guglielmo Tell ha una freccia in mano, e una mela da colpire. La mela è sulla testa di suo figlio e lui non ha altra scelta che scoccarla, seguendo la linea retta dei suoi pensieri. Con infinito terrore, tira; perché, a un certo punto, quando arriva il momento di tirare, bisogna farlo. Conviene prendere la mira, allora, e cercare di fare le cose per bene.

La prima serata del Teatro Sociale di Como con il Guglielmo Tell

Una grande serata, quella di ieri al Sociale, al termine della quale il consueto saluto degli artisti sul palcoscenico si è trasformato in un grande abbraccio collettivo nel quale si respirava la gioia e la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di davvero unico.

Sabrina Sigon

(ph. Alessia Santambrogio – gallery Sabrina Sigon)