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Omicidio a Vighizzolo, la confessione dopo le coltellate:”Ho fatto una sciocchezza…”

1 ottobre 2019 | 19:25
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Ha 40 anni il fermato per il delitto di oggi in via Cartesio. Diversi colpi alla donna dopo un litigio definito “futile” dai carabinieri. Rintracciato poco dopo.

Ha 40 anni, si chiama Massimiliano Bellugi. E’ lui, il compagno della figlia di Celestina Castiglia, l’autore del brutale delitto di questa mattina a Vighizzolo di Cantù (vedi precedenti lanci). L’uomo, fermato dai carabinieri dopo che ha chiamato lui la centrale operativa del 112 ammettendo di avere fatto una sciocchezza – è stato rintracciato fuori casa e non in abitazione come riferito in un primo momento. La precisazione è degli stessi carabinieri di Cantù che lo hanno poi portato in caserma: era vicino all’ospedale Sant’Antonio – a non molta distanza dall’abitazione del delitto in via Cartesio – con i vestiti sporchi di sangue.

Una volta in caserma, davanti ai militari ed al Pm di turno in procura a Como Massimo Astori, avrebbe fatto ampie e dettagliate ammissioni di colpevolezza. L’ipotesi del raptus violento è la più accreditata. Un litigio di natura familiare, i militari parlano apertamente di futili motivi. I colpi che Bellugi avrebbe sferrato alla donna, uccidendola praticamente sul colpo, sarebbero stati numerosi. Quanti di preciso lo stabilirà l’autopsia già disposta. Il coltello usato sarebbe stato rintracciato e sequestrato.

Il genero è stato poi portato in carcere già nel pomeriggio. E’ accusato di omicidio. Il Pm ed il giudice dell’udienza preliminare torneranno ad interrogarlo nei prossimi giorni per la convalida del fermo. Ancora alcuni dettagli da mettere a posto, ma il quadro sembra già bello che delineato. Un raptus, il litigio, le coltellate e la morte della povera pensionata sotto la sua furia.