Solo a Orticolario si possono vedere le ninfe Amadriadi
Piante e fiori meravigliosi, giardini eclettici, oggetti curiosi, ma a Orticolario, si potrà fare anche un viaggio nelle profondità dell’arte. Cinque artisti, con le loro installazioni site specific, hanno trasformato i luoghi di Villa Erba
in mondi altri, reali e surreali.
Nei sotterranei della Villa Erba Antica, luogo già di per se’ surreale, la video-installazione “Porta delle Amadriadi” di Paolo Volonté è un riflesso nell’inconscio, un viaggio dentro l’albero che simboleggia la vita dell’uomo, dentro noi stessi, e il legame profondo che ci lega alla natura.
Le Amadriadi sono ninfe custodi dell’albero sacro e dal suo destino inseparabili, ne sono legate in modo talmente viscerale al punto di nascere, di acquisirne il temperamento, di proteggerlo e di morire con il suo appassire, oltre a essere vendicative con chiunque osi abbatterlo, anche involontariamente. La percezione della loro presenza diventa sempre più forte mentre ci si addentra nelle segrete della Villa: sussurri e bisbigli accompagnano fino al portale, il collegamento verso il loro mondo. E all’improvviso appaiono in movenze sinuose come giovani alberi che danzano nel vento. Vien voglia di allungare una mano verso di loro e cercare di toccarle, afferrarle, ma alla fine nessuno fa quel gesto. C’è un po’ di timore e di rispetto per questi esseri silvani che, solo ad Orticolario, si manifestano.

L’arte, come il viaggio, ha la capacità di trasportarci, seppur in modi diversi, in luoghi e in momenti lontani dalla nostra quotidianità. Di farci riflettere e andare oltre qualsiasi confine, interno ed esterno. “Il viaggio” è il tema di questa edizione di Orticolario e il concetto è stato declinato in decine di varianti. In una nicchia dei sotterranei ci sono le valigie dei viaggiatori di un tempo in cui le misure del bagaglio non erano una discriminante.

In queste 11 edizioni Orticolario ha contribuito a creare una cultura del verde tra i visitatori che va oltre l’amore per il giardinaggio, quest’anno è intenzione degli organizzatori evidenziare con forza il concetto di un giardino che non sia sempre e solo primaverile. Da qui la scelta di dedicare l’edizione alle bacche e ai piccoli frutti, per un giardino dei sensi, “sempre in fiore”, che in ogni stagione possa essere un riparo o nido per gli uccelli. Vivo così in una forma nuova.

E le bacche, i pomi, le drupe sono piccoli gioielli colorati tra i rami nudi. Come i pometti rossi, gialli, arancioni e viola che ricoprono ogni ramo dei sontuosi Meli da Fiore. E ancora le rosse drupe carnose che pendono dalle siepi di Biancospino, “condomini” per gli utilissimi uccelli insettivori, o i cespugli di Prugnolo che in autunno regalano immangiabili e coriacee prugnette con cui si produce uno squisito liquore.
Dalle Americhe e dall’Estremo Oriente sono arrivate in Europa nuove specie, come l’Aronia melanocarpa, aggraziato arbusto nordamericano, generoso nella fioritura bianca: con i suoi opulenti grappoli di frutti neri si produce un succo ricco di vitamine. Una sua varietà, l’Aronia arbutifolia ‘Brilliant’, si ricopre invece di bacche rosso lucente, che contrastano con le colorazioni arancioni porpora e giallo dorato del fogliame autunnale. Mentre i rami della Callicarpa dichotoma, cespuglio dal portamento arrotondato originario delle regioni centrali della Cina e del Giappone, si ricoprono di grappoli di bacche ametista, affascinanti come quelle di una sua varietà, la Callicarpa dichotoma var. albifructus, dai frutti bianco latte.

Le bacche costituiscono il più esteso gruppo di frutta: ne fanno parte numerose specie che hanno in comune la produzione di un frutto succoso, senza seme centrale e ricco di piccoli semi dispersi nella polpa. Tanta la confusione in merito. Spesso, infatti, vengono considerate bacche frutti di altri generi, come il galbulo del ginepro, il frutto aggregato della fragola o la drupa dell’alloro.
Al contrario, altri frutti, bacche dal punto di vista botanico, non vengono definiti come tali. Sono bacche, per esempio: peperone, melanzana, pomodoro, acino dell’uva, kiwi, alchechengi, sambuco. Sono definite invece “false bacche” le banane, i mirtilli, i meloni, i cetrioli.

Ecco due frutti poco conosciuti ma apprezzabili: Amelanchier canadensis è un arbusto a fioritura precoce e matura dei grappoli di frutti che diventano violacei quando sono maturi e ottimi da mangiare direttamente dalla pianta o ridurre in marmellate o gelatine.
La maturazione avviene a fine maggio-metà giugno. La specie italiana, Amelanchier ovalis, viene chiamata volgarmente Pero Corvino ma il gusto dei frutti è peggiore. Zanthoxylum simulans, chiamato Pepe di Sichuan, regione cinese da cui origina la specie. Si utilizza ogni parte della pianta: le valve dei frutti, in cucina, danno un aroma molto speziato simile al pepe nero. I frutti macinati sono tra gli ingredienti del miscuglio di aromi chiamato Chinese Five Spice. Le foglie e la corteccia hanno svariate proprietà medicinali.
L’aiuola firmata da uno dei più importanti produttori di piccoli frutti in Europa suscita di certo grande meraviglia: oltre 30 varietà di mirtilli e decine e decine di lamponi, more, fragole, pero corvino, kiwi, aronia.
Tra questi, evidenziamo: Vaccinium cylindraceum ‘Blau Perle’, comunemente chiamato mirtillo delle Hawaii, acidofila sempreverde dai frutti allungati e leggermente aciduli, con un’altezza che arriva ai due metri. Rubus fruticosus ‘Polar Berry’, mora spinescente, a frutto bianco e dolce con vistosi fiori bianchi, una vera e propria novità.

ORTICOLARIO 2019
4-6 ottobre 2019 Villa Erba, Cernobbio
Info visitatori: tel. +39 031 3347503, mail: info@orticolario.it
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