Emergenza cinghiali, nel comasco il numero maggiore di capi abbattuti: 1.300




Lo dice l’assessore all’agricoltura della Regione Rolfi. Mai nessun territorio come noi: gli animali si sono spinti fino ai centri abitati.
E’ il dato più elevato di tutta la Regione: oltre 1.300 cinghiali abbattuti dall’inizio dell’anno in provincia di Como, una vera e propriaemergenza, con danni ingenti denunciati da agricoltori e allevatori ma anche con la segnalazione di ungulati che si sono spinti fino ai centri abitati (Como compresa). La conferma dall’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi:“Grazie alla caccia di selezione e alle azioni messe in campo dalla regione Lombardia gli abbattimenti di cinghiali sono quasi raddoppiati”. L’assessore ha risposto coc’ ad un’interrogazione presentata dal consigliere comasco del Pd Angelo Orsenigo e sottoscritta da numerosi esponenti Dem.
”Noi crediamo convintamente nel ruolo del cacciatore come operatore di tutela dell’ecosistema – ha detto Rolfi – I cinghiali, se in sovrannumero, sono un problema per l’agricoltura e per la sicurezza delle persone. La questione è sempre più diffusa sul territorio e necessita di risposte concrete come quelle che sta dando regione Lombardia”. Nel dettaglio, dall’inizio dell’anno in provincia di Como sono stati abbattuti 137 capi nell’ambito delle attività di controllo e 1.200 come caccia di selezione. Dal 2 novembre si apre anche la caccia collettiva con possibilità di ulteriori abbattimenti.