Mozzate, sempre in ospedale dopo l’aggressione alla ex moglie: andrà in carcere




I carabinieri gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare per la sua folle reazione di sette giorni fa: la donna picchiata, legata e poi pesantemente minacciata
Una settimana fa la sua folle aggressione: le botte a lei, il successivo tentativo di uccidersi. E’ tuttora piantonato in ospedale, a Varese, l’uomo di 57 anni accusato di aver sequestrato la ex moglie, di averla legata e picchiata e poi, dopo averla liberata, di aver dato fuoco all’auto nel garage. Ora il giudice del tribunale di Como ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 57enne. Il provvedimento gli è stato notificato dai militari dell’Arma nel suo letto dell’ospedale. Questo significa che, una volta che si sarà ripreso e le condizioni saranno compatibili con la detenzione, sarà portato in carcere.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Mozzate, compagnia di Cantù, venerdì scorso a bordo della sua auto ha inseguito la ex moglie che stava andando al lavoro, l’ha bloccata e l’ha colpita alla testa con un martello chiudendola poi nel bagagliaio e portandola nella sua abitazione a Mozzate. Qui altro orrore: l’uomo ha legato la donna a una sedia e poi l’ha minacciata ancora, facendosi consegnare il cellulare sul quale non avrebbe trovato tracce di una sua nuova relazione, cosa che lui sospettava. Dopo averla lasciata andare, è tornato a casa dove ha poi incendiato la sua auto nel box e poi si è ferito più volte con un coltello. Salvato in tempo da pompieri e carabinieri.