Eric Andersen in concerto a L’Officina della Musica di Como



“Songpoet” è il documentario che uscirà nel 2020 per raccontare la storia incredibile dei 50 anni di arte, vita e viaggi a cavallo fra America ed Europa di Eric Andersen, straordinario artista le cui canzoni poetiche hanno affascinato il pubblico di tutto il mondo. Sarà quindi un pezzo di storia della musica d’autore statunitense quello che passerà da Como lunedì 28 ottobre e si fermerà all’Officina della Musica in via Giulini 14 per uno straordinario concerto.
La sua carriera lo vide debuttare al Festival Gerdes Folk City e al Newport Folk Festival, con una musica dal sapore blues e la sua caratteristica voce da tenore; risale al 1965 il primo album “Today IsThe Higway”, disco capolavoro di cantautorato intimista, poi “Bout Changes and Things” nel 1966 che contiene il brano “Thirsty Boots”, uno degli inni del Movimento per i Diritti Civili americano; ma è del 1972 il suo successo più importante – anche dal punto di vista delle vendite – con l’album “Blue River”, dal sapore country rock, nel quale partecipò anche la cantante Joni Mitchell.
Poi la scomparsa dalle scene per un lungo periodo e il trasferimento, negli anni ’80, a Oslo in Norvegia, per otto anni durante i quali continuò a lavorare, preferendo però alle luci della ribalta le esibizioni in piccoli locali di periferia.
Nel 1988 il ritorno sulle scene e, da quel momento in avanti, tutta una serie di album di successo, da “Ghost Upon The Road” al disco live del 2011 “The Cologne Concert”, insieme a tutta una serie di progetti che lo hanno visto impegnato in documentari, films e live dedicati al fervore musicale di quegli anni; è stato vincitore del New York Music Award nel 1990 e, nel 2003, del Premio Tenco.
Famoso anche per aver scritto canzoni con Bob Dylan (The Grateful Dead), Townes Van Zandt, Rick Danko e Lou Reed, Eric Andersen, attraverso la sua poetica introspettiva, ha saputo dare nuova linfa al linguaggio della canzone folk in epoca moderna.
C’è molta attesa per questo tour italiano che lo vede accompagnato dalla moglie Inge Andersen ai cori, dalla percussionista Cheryl Prashker e, soprattutto, da Scarlet Rivera, violinista e compositrice statunitense che, narra la leggenda, fu scoperta per caso da Bob Dylan nel 1975 e “arruolata” nella tournée della Rolling Thunder Revue. Un violino elettrico pionieristico, il suo, che ha caratterizzato molte delle sonorità rock degli anni settanta, presente nel disco “Desire” di Bob Dylan; questa talentuosa violinista, sensibile alle tematiche ambientali e con un album di prossima uscita “Right Now”, è stata anche protagonista del recente film documentario di Martin Scorsese “Rolling Thunder Review: A Bob Dylan Story”.
Terza data, dopo Torino e Savona, del tour italiano di Eric Andersen – che lo vedrà successivamente a Firenze, Vasto, Caserta, Catanzaro, Roma, Modena, Bolzano, Vicenza e Pavia – quella dell’Officina della Musica di Como si preannuncia come una serata storica dove ci sarà la possibilità di apprezzare uno dei massimi cantautori americani del Novecento tuttora in attività, attraverso i capolavori che hanno ottenuto l’attenzione e il riconoscimento del grande pubblico e segnato la storia della musica d’autore americana.

Un cantautore molto legato al nostro paese, del quale parla in un libro dedicato alla carriera discografica legata alla sua vita, che viene raccontata anche attraverso poetiche testimonianze personali.
“Acqua che dalle Alpi dilava la battigia, silenziosa in Laguna. Acqua dappertutto. Ed è vero che tutti coloro che visitano Venezia slanciano la loro gondola sulle acque della propria anima. Ci sono addirittura scivolato dentro uno dei canali ubriachi del Ponte di rialto, tornando dall’Harry’s Bar dopo una visita ad Arrigo Cipriani. Procedetti incespicando verso l’hotel con pantaloni zuppi di verde fino alle ginocchia”.
Eric Andersen, “Ghost Upon the Road”.
Info e prenotazioni:
3492803945
Ingresso
Eur 20,00
Sabrina Sigon