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Altri due in manette per lo spaccio di droga nei boschi della bassa comasca

14 novembre 2019 | 11:18
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Altri due in manette per lo spaccio di droga nei boschi della bassa comasca
Altri due in manette per lo spaccio di droga nei boschi della bassa comasca
Altri due in manette per lo spaccio di droga nei boschi della bassa comasca
Altri due in manette per lo spaccio di droga nei boschi della bassa comasca
Altri due in manette per lo spaccio di droga nei boschi della bassa comasca

Fermati due marocchini irregolari in Italia. Numerose le cessioni accertate dai militari nella zona. Da tanto tempo erano attivi, numerose le segnalazioni.

I carabinieri di Turate hanno eseguito un fermo di iniziativa nei confronti di due cittadini marocchini, rispettivamente del 1992 e del 2001, irregolari e senza fissa dimora, responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e continuato. Il provvedimento trae origine dagli accertamenti svolti per lo spaccio di sostanze stupefacenti nell’area boschiva di Cislago.

Le approfondite indagini condotte hanno consentito di:

  • raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei rei in ordine a numerosi episodi delittuosi verificatisi nella predetta area boschiva nel periodo compreso nei mesi di ottobre e novembre;
  • accertare, attraverso pedinamenti, tabulati nonché mediante audizione di acquirenti e conseguenti individuazioni fotografiche, numerose cessioni di sostanze stupefacente;
  • sequestrare, a carico degli assuntori, modiche quantità di narcotico del tipo hashish, cocaina ed eroina, riscontro alle ipotesi investigative formulate.

I due marocchini sono stati fermati prima che salissero a bordo dell’autovettura a loro in uso, sulla strada provinciale 21 nelle adiacenze della zona boschiva. L’intervento in massa dei militari dell’Arma ha fatto sì che i due non potessero scappare

In base all’evidenza delle responsabilità, nonché sulla base di un fondato pericolo di fuga, i militari della Stazione di Turate hanno proceduto di iniziativa al fermo. Ora sono in carcere in attesa dell’interrogatorio del giudice.