
“La cogenerazione (ossia la produzione simultanea di due fonti di energia da un unico impianto e da un unico processo) è un modello funzionale al rispetto dell’ambiente e al risparmio energetico, emblematico dello sviluppo sostenibile”. Lo ha sottolineato il presidente di Acsm Agam, Paolo Busnelli, nel corso dell’Energy Forum a Villa Erba.
Nel suo intervento, Busnelli ha presentato anzitutto alcuni dati di scenario.
La sostenibilità dell’economia circolare
Negli ultimi 5 anni, 345 mila imprese italiane hanno scommesso sulla green economy. E nel 2019 circa 207 mila hanno investito su sostenibilità ed efficienza.
Il 79% ha sviluppato attività di innovazione; determinando creazione di posti di lavoro (al 10% del totale delle figure professionali richieste vengono richieste competenze green). L’Italia e l’economia circolare
Siamo il paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti (76,9%); oltre il doppio della media UE (36%) e meglio di Francia (56%), Inghilterra(43,6%), Germania (42,7%).
Con il 18,5% di materia seconda sui consumi totali di materia, l’Italia è leader in Europa per tasso di circolarità dell’economia.
Questa sostituzione di materia promuove un risparmio energetico pari a 21 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 58 milioni di tonnellate di CO2.
L’agricoltura italiana emette in atmosfera il 46% di gas serra in meno della media europea.
Busnelli ha presentato due case history. “Abbiamo attuato, a Monza, ormai da due anni, una sinergia industriale mirata con il gruppo alimentare Rovagnati, che ottimizza le prestazioni energetiche nel rispetto della sostenibilità ambientale e rappresenta un caso virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, nell’interesse delle aziende stesse e del territorio”.
Nello stabilimento di Villasanta del gruppo alimentare è stato infatti installato un impianto di cogenerazione ad alto rendimento che, oltre a soddisfare le esigenze del sito produttivo dal punto di vista del fabbisogno di energia elettrica, fornisce energia termica alla rete di teleriscaldamento monzese di Acsm Agam.
“L’iniziativa è in linea con le direttive europee che danno impulso alla contestuale produzione di energia, elettrica e termica, con un unico sforzo. Un format che ha coniugato perfettamente le esigenze dei due Gruppi, pur attivi in contesti differenti: noi in questo caso eravamo alla ricerca di cascami termici per espandere ulteriormente la nostra rete di teleriscaldamento di Monza” ha sottolineato Busnelli.
Analoga operazione è stata promossa con BrianzAcque, che gestisce il ciclo idrico di Monza: nel depuratore di San Rocco si sta infatti ultimando l’installazione di un impianto di cogenerazione ad alto rendimento (potenza di 1.550 KWe), che oltre ad alimentare i macchinari del depuratore stesso, fornirà anch’esso energia termica al teleriscaldamento monzese.
“Si tratta di progetti di valore industriale intrinseco, che possono incidere sui costi dell’energia, un onere che penalizza le aziende del Paese nel confronto con i competitori continentali, e sono emblematiche del modello di crescita praticato dal gruppo Acsm Agam all’insegna dell’efficienza e della massima valorizzazione delle risorse” ha concluso Busnelli.