Lunedì del Cinema: le regole di un mondo chiuso in “Tesnota”




“Tesnota”, audace opera prima di Kantemir Balagov, arriva il 2 dicembre allo Spazio Gloria per i Lunedì del Cinema, dopo essere stata a Cannes nel 2017, un film che picchia duro nel metterci a contatto con le pulsioni arcaiche di un mondo che si riscopre tribale e forse non ha mai smesso di esserlo.
Siamo a Nalchik, nel Caucaso del Nord, nella Repubblica di Cabardino Balcaria, l’anno è il 1998, un anno legato al secondo conflitto ceceno. La regione è segnata da forti divisioni e gli echi della guerra vicina si fanno concreti e agghiaccianti quando un gruppo di ragazzi guarda un video in cui i miliziani ceceni sgozzano due prigionieri che implorano invano di vivere.
Piccola protagonista di questa grande Storia è la ventenne Ilana che non ama vestirsi da ragazza, indossa tutto il tempo una salopette e un maglione sdrucito, e preferisce lavorare nel garage del padre come meccanico tentando di sfuggire al potere di una madre neanche tanto velatamente ostile. La sua è una famiglia di ebrei, minoranza attorniata dai musulmani cabardi, questi ultimi preferiscono non parlare il russo e non vedono di buon occhio le altre etnie in un contesto povero e segnato da costanti flussi di migrazione verso Mosca, San Pietroburgo o gli Stati Uniti. Ilana ha un fratello, David, che sta per sposarsi, anzi il film, che parte su Ilana intenta a riparare una macchina, ci immerge subito dopo in una prima lunga scena per la festa di fidanzamento di David. Ma la sera stessa lui e la sua promessa sposa vengono rapiti con una richiesta di riscatto che fa esplodere tutte le contraddizioni, già presenti sottotraccia, del rapporto tra l’indipendente Ilana e la sua famiglia, anzi la sua tribù. Lei frequenta un ragazzo cabardo più o meno di nascosto ed è stufa di fuggire, di spostarsi, non è disposta a sacrificare se stessa per salvare il fratello, mentre la madre evidentemente è pronta a immolarla.
Anziché rivolgersi alla polizia, la comunità ebraica cerca di raccogliere i soldi del riscatto ma il denaro non è sufficiente e c’è anche chi è pronto a sfruttare la situazione per fare affari. Insomma, il nucleo sarà sottoposto a forti tensioni e infine posto di fronte a una scelta senza vie d’uscita che coinvolge il futuro di Ilana. Figura chiave è la madre, con il suo amore soffocante e distruttivo come l’abbraccio di un boa constrictor.
Balagov, classe 1991, ha studiato alla scuola di Aleksandr Sokurov alla Kabardino-Balkarian State University e ha diretto diversi corti e documentari. Tesnota, Premio Fipresci al Festival di Cannes 2017 e segnalato come Film della Critica dal Sncci, mette in luce il suo indubbio talento di cui certamente sentiremo ancora parlare.

“Tesnota” raccontando apparentemente una storia intima, un caso di specie, mette sul piatto tutte le questioni fondamentali di oggi, dall’intolleranza al terrorismo, dalle rivendicazioni di autonomia alle dittature dell’economia. E non si tratta di semplici notazioni accessorie, ma di urgenze che fanno parte integrante del dramma, nutrendone le svolte e le tensioni. Eppure, ancora oltre, il film tocca pure vertigini di emotive, quando racconta l’ambiguità permanente dei legami, sempre sospesi tra l’odio e l’affetto, tra il desiderio di fuga e il morboso istinto di protezione e di possesso. Quanto più si stringono, tanto più fanno male… Balagov insegue la bellissima e travolgente Darya Zhovner e trova la verità di una ragazza con il diavolo in corpo e i pugni in tasca. Una ragazza che corre, ama, piange, beve e fuma, balla senza musica e perde la voce urlando. Che compie l’unica scelta possibile e soffoca per un abbraccio. Troppo amore uccide…
Spazio Gloria via Varesina – Como
2 dicembre ore 21
TESNOTA
di Kantemir Balagov
Interpreti: Atrem Cipin, Olga Dragunova, Veniamin Kac, Darya Zhovnar
FRANCIA 2017
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Spazio Gloria via Varesina, 72