“Escher” al cinema, il viaggio di un uomo geniale, un artista (dell’)infinito




Lasciati guidare in questo viaggio nell’infinito. Questo il miglior modo di vedere il film “Escher” diretto da Robin Lutz in programmazione oggi e domani al multisala UCI Cinemas Montano Lucino e il 17 e 18 dicembre allo Spazio Gloria di via Varesina (ore 21 ingrssso 7 euro)
Il documentario “Escher – Viaggio nell’infinito” porta lo spettatore nell’onirico mondo dell’incisore e grafico, olandese Maurits Cornelis Escher, ma in particolare sul suo rapporto con l’infinito, tema centrale di moltissime sue opere. . Tra costruzioni geometricamente impossibili, squilibri del piano e mutazioni dello spazio, spicca l’esplorazione dell’infinito, che per l’artista rappresenta un vero e proprio viaggio. Affascinato dal vuoto cosmico che si cela al di là delle stelle, dove non esiste il concetto di spazio, Escher prova a cogliere le diverse dimensioni dell’infinito. E lo fa con composizioni dai motivi ripetitivi, che convergono verso un centro, riducendosi o espandendosi all’infinito. Anche i cerchi concentrici sono d’aiuto all’incisore per esprimere questo concetto che tanto gli è caro e che lo perseguita. Sono cerchi in cui la distanza tra l’uno e l’altro diminuisce fino a formare una spirale logaritmica; nonostante Escher non fosse a conoscenza di questa nozione matematica, ne è stato ugualmente attratto per l’idea di vortice infinito che essa esprime.
Escher, infatti, non è un artista: è un talentoso illustratore che sonda la psiche umana e la sua maniera di percepire il mondo. È un minuziosissimo osservatore della realtà che riporta, con uno stile preciso, in bianco e nero e poi a colori, nei disegni e nelle stampe in cui sembrano muoversi elementi e forme percepite, dai solidi, a qualunque soggetto che possa attrarlo: alberi, geometrie, elementi architettonici, animali, foglie, onde, figure umane, metamorfosi dei dettagli, montagne, scacchiere, scalinate, cerchi che si allargano, e così via.
L’artista visionario che ha affascinato tutta Italia con le sue mostre, a Milano -solo qui oltre 300.000 visitatori-, Bologna, Roma, Napoli, Treviso e Trieste, arriva al cinema distribuito da Wanted Cinema. Il regista Robin Lutz ha scelto di non ricostruire il suo personaggio attraverso un attore, di non renderlo fittizio, ma di lasciarlo come testimone e narratore del nostro tempo che commenta le cose dall’esterno, da un altro mondo. Escher, quindi, con la prestante voce fuori campo di Stephen Fry, osserva la realtà contemporanea con ironia e stupore nei confronti di chi, ancora oggi, ama la sua opera
Il film ripercorre la vita e le opere di Escher attraverso le sue parole, tratte dai diari, dalle lettere e dagli scritti. Un matematico, come si definiva, prestato all’arte che ha fatto della sua visione surreale e onirica un marchio distintivo, segnando l’immaginario collettivo in modo inconfondibile. Il regista ci porta anche nei suoi luoghi (tra cui l’Italia dove soggiornò per una parte importante della sua vita), quelli che gli sono serviti anche come fonte d’ispirazione per le sue costruzioni impossibili, tra cui spiccano Ascendente e Discendente, Relatività, Cielo e Acqua e Rettili.

La complessità della sua arte non ne ha ostacolato la popolarità, diventando protagonista di ogni tipo di oggetto e merchandising: dalle t-shirt ai biglietti di auguri, dai francobolli alle scatole da regalo, fino ad arrivare alla copertina dell’album On the run dei Pink Floyd, alle scale di Hogwarts in Harry Potter e al film cult Labyrinth, con David Bowie.