“Invasione di Campo” storie di calcio e l’orrore della Shoah a teatro



Lunedì prossimo sarà il Giorno della Memoria in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico; il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Anche quest’anno saranno molte le iniziative in concomitanza con la ricorrenza, già mercoledì al Teatro Nuovo d Rebbio è in programma lo spettacolo teatrale “Invasione di Campo. Storie di numeri sulla maglia e sulla pelle” di Umberto Zanoletti, con Giovanni Soldani. Lo spettacolo rientra nel calendario del Mese della Pace e sarà introdotto dal cantautore Filippo Andreani mentre Javier Zanetti manderà un video messaggio.
Il monologo parla di calcio perchè ad Auschwitz, a Kiev, a Terezin, si giocava a pallone. Le guardie organizzavano partite, addirittura tornei. Si divertivano a sfidare i prigionieri ridotti a scheletri disorientati e sfiniti. Un gol o una parata potevano significare premio o punizione, promozione o tortura, a seconda della divisa che si portava. Si giocava dove l’erba aveva smesso di crescere da tempo, calpestata da passi strascicati, e dove l’aria e la terra erano intrise di storie scadute, abbandonate all’oblio.
Nei campi di lavoro nazisti c’era gente che giocava davvero bene a calcio: fino a pochi mesi prima avevano infiammato gli spalti negli stadi più importanti d’Europa. E anche quelli che erano stati famosi calciatori, ora, non avevano più il loro nome, solo un numero sul braccio, molto più lungo di quello sulla loro maglia. Ma un inesorabile triplice fischio improvvisamente aveva decretato la fine della partita che li aveva visti protagonisti. E per molti di loro nessuna possibilità di tempi di recupero.
Come un album di figurine in bianconero, il racconto di Arpàd Weisz, Matthias Sindelar, la squadra dei panettieri di Kiev: campioni nelle cronache sportive degli anni Trenta, fatti sparire dai terribili eventi del secolo scorso. Ed è così che anche il Pallone, protagonista di tante cronache e chiacchiere spensierate, questa volta ci aiuta a non dimenticare.
Mercoledì 23 gennaio ore 21
Teatro Nuovo di Rebbio – Como via Lissi 9
Vincitore del Premio “Marco Cassani” 2018
per la “Miglior Comunicazione a proposito di Storia dello Sport”.
Introduce Filippo Andreani
Intervento video di Javier Zanetti (vicepresidente dell’Inter)
Video memoria a cura di Ecoinformazioni.
Inquadramento storico a cura di Patrizia Di Giuseppe (Istituto di Storia Contemporanea “P.A. Perretta”).
Ingresso ad offerta libera: il ricavato verrà devoluto in parte all’Associazione OSha – Asp Como
Il 24 gennaio lo spettacolo verrà replicato per gli studenti delle scuole di Como