Cantù, è il giovedì della “Giubiana”: stasera la festa in piazza e poi il suo rogo
Cosa dice la tradizione popolare. Appuntamento per migliaia di persone. A Figino scontro Comune e Pro Loco
Tutto pronto a Cantù. La grande festa in piazza è in programma per stasera, ultimo giovedì di gennaio. La Giubiana va al rogo in mezzo a piazza Garibaldi dove in queste ore si sta predisponendo la pira per il tradizionale incendio. A dare il via alla manifestazione stasera ci saranno il coach ed il capitano della Pallacanestro Cantù Acqua San Bernardo, Pancotto e La Torre. Inizio ore 20,45, il corteo raggiungerà la piazza con il manichino della Castellana pochi minuti prima. Via libera senza deroghe dopo che la Regione ha revocato lo stop alla circolazione per lo smog.
LA TRADIZIONE POPOLARE
La tradizione popolare vuole che il manichino che viene arso su una pira, alla presenza del popolo e delle autorità, rappresenti la castellana traditrice della città. La Giubiana è diventata, pertanto, una sorta di rito celebrativo dell’identità e dell’orgoglio cittadini. Si tratta però soltanto di una leggenda completamente avulsa dalla realtà storica anche se la manifestazione nel suo complesso non manca di una sua originalità rispetto ai ben noti esempi di folclore lombardo dello stesso periodo diffusi in vari centri, come i falò di Sant’Antonio.
Le ipotesi sulle origini del rito sono diverse. Ci sono quanti prediligono una interpretazione “politica” vedendo nell’evento una manifestazione del conflitto tra popolo e tiranno (tra libertà e dispotismo, cioè) maturato nel secolo dei lumi e sfociato nelle insurrezioni popolari contro le monarchie assolute e nella conquista del potere da parte della borghesia. Altri preferiscono pensare ai tempi dell’inquisizione e della caccia alle streghe.
Altri si spingono ancora più indietro nel tempo (I secolo d.c.) e attribuiscono l’evento a residui di riti celtici: quando fantocci e manichini di vimini intrecciati e figure umane, e contenenti persone in carne ed ossa vive, erano date alle fiamme dai sacerdoti druidici per propiziarsi il favore degli dei in battaglia o per ottenere loro benevoli influssi nelle stagioni della semina e dei raccolti. Altri infine, e facciamo un passo avanti nel tempo, attribuiscono gli attuali roghi a quelli dei sacerdoti cristiani che nel IV secolo d.c bruciavano simbolicamente le divinità pagane.
Nel corso della giornata e della serata ampi servizi in diretta da Cantù con Mario Camagni: questa sera la possibilitòà di vedere dal vivo il rogo sempre suggestivo
LO SCONTRO A FIGINO TRA COMUNE E PRO LOCO
Nessuna manifestazione a Figino. L’annuncio, che continua a suscitare proteste e polemiche in paese, è della Pro Figino (foto qui sopra), comparso sulla pagina Facebook nelle ultime ore. Lo scontro è con il Comune che, da parte sua con il sindaco Roberto Moscatelli, assicura che tutto era pronto per le autorizzazioni. La Pro Loco, invece, ribatte che l’impossibilità di rispettare le normative ha portato a questo stop.