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Il governo ferma la giustizia fino al 31 maggio, ora piano per le famiglie in difficoltà

7 marzo 2020 | 15:23
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Lo stop del MInistro all’attività degli uffici e delle udienze. Anche il Comune pensa a chi deve pagare tasse e rette.

Anche la giustizia, comasca e nazionale, si ferma per l’emergenza sanitaria fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo per cercre di limitare il diffondersi dei contagi. Tra sabato e domenica il presidente del Consiglio firmerà molto probabilmente un nuovo Dpcm contenente le indicazioni anche sulle nuove zone rosse. Il governo dovrebbe ora passare all’assunzione di circa 20 mila medici e personale sanitario per far fronte alla grave situazione d’emergenza.

«Da lunedì per due settimane viene applicato il periodo di sospensione feriale per gli uffici giudiziari, per potersi organizzare affinchè la giustizia possa andare avanti ma senza mettere a rischio la salute di chi accede agli uffici giudiziari – spiega il ministro -. Dopo queste due settimane, dal 23 marzo si applicheranno le misure organizzative decise dagli uffici giudiziari fino al 31 maggio. Ciò non toglie  – aggiunge e spiega – che se l’emergenza si concluderà molto tempo prima, man mano che la situazione migliorerà, gli uffici giudiziari potranno lavorare ordinariamente”. Dunque, da lunedì attività sospesa anche a Como.

Oltre alla giustizia gli aiuti alle famiglie. Il Governo al lavoro per dare risposte a migliaia di persone in difficoltà con scuole chiuse e figlia a casa:”Ci sarà un’attenzione particolare alle famiglie degli operatori sanitari, dei ricercatori, di chi in questo momento è coinvolto nella gestione dell’emergenza» spiegano dal governo. Se uno dei due genitori «non può cessare l’attività lavorativa, l’altro dovrà essere messo nelle condizioni di prendere questi giorni di congedo parentale. Si possono chiamare voucher baby sitter o bonus, ma stiamo parlando di una cifra da dare alle famiglie per far fronte ai bisogni educativi”.Per quanto riguarda i bonus, secondo il Ministro tutte le famiglie devono avere un sostegno a prescindere dal reddito.

E anche a Como si sta riflettendo su come aiutare le famiglie in questo periodo non facile. Il vice-sindaco Caldara (video sopra) ha già annunciato una serie di possibili interventi per le tasse da pagare. Stessa cosa per la collega Alessandra Bonduri (Politiche educative e nidi):”Stando a quello che sappiamo, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado disposta dal decreto presidenziale fino al 15 marzo potrebbe anche essere prorogata in base all’andamento della situazione emergenziale.  Voglio assicurare tutta la mia vicinanza e quella dell’amministrazione ai nuclei familiari, in attesa che il Governo si attivi al più presto per garantire risorse adeguate ai Comuni in modo da poter dare un supporto a mamme e papà in questo momento difficile”.